Massimo Giletti, ciò che nessuno osa ammettere su Putin: "Usate il cervello, in guerra..."
“In guerra la prima vittima è la verità, mentre bisogna mantenere intatta la capacità di ragionare. I russi occupano le centrali nucleari perché sono un obiettivo strategico, pensare che vogliano scatenare la guerra nelle centrali è propaganda e aumenta le tensioni. Qualche errore la Nato l’ha commesso. Non bisogna stoppare il cervello nei momenti di crisi. Ma se dici certe cose o esprimi un pensiero che va al di là della dottrina occidentale, ti accusano di essere filoputiniano. Non credo che i russi sparino missili contro le centrali nucleari. Il comunismo è morto, gli ucraini ci insegnano che la libertà è il bene primario però non si può spegnere il cervello". Questo il pensiero di Massimo Giletti sul conflitto in Ucraina, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira in onda su La7.
"Noi occidentali possiamo ancora chiederci che non abbiamo capito chi avevamo davanti. Per esempio se si fa il trattato di Minsk nel 2014 e vediamo che i russi come otto anni fanno le stesse richieste dei russi sul Donbass, siglate con degli accordi. Sono il primo a condannare Putin, ma dobbiamo capire dove era l'Occidente", spiega Giletti.
"L'errore di Putin, tra l'altro, è anche quello di aver pensato che esistesse ancora l'Unione Sovietica, cioè la chiesa madre di un certo pensiero politico. Oggi questo non c'è più. Bisogna lottare per la libertà acquisita, ma non si può non vedere che forse qualche errore strategico è stato fatto anche dalla Nato a guida americana", conclude Giletti.
Massimo Giletti e la guerra in Ucraina - Guarda il video di L'aria che tira