Ucraina, generale Battisti: "Non vorrei portare sfortuna, ma...". Armageddon: dove Putin sgancerà l'atomica
La minaccia del nucleare da parte della Russia non è così remota. Secondo il generale Giorgio Battisti, in collegamento con L'Aria Che Tira su La7, "ci sono delle armi cosiddette 'tattiche'". Si tratta, spiega a Myrta Merlino nella puntata di mercoledì 2 marzo, di "piccole testate nucleari che fanno dei danni se si può dire limitati, da 250 metri di diametro a 500 metri di diametro e che servivano con la radiazione a interdire il passaggio delle truppe avversarie". Per questo il generale, già comandante del corpo d’armata di Reazione rapida della Nato in Italia e capo di stato maggiore della missione Isaf in Afghanistan, non si meraviglierebbe se venisse lanciata "una 'bombetta nucleare' su un'isola disabitata del Mar Nero per far vedere tutta la potenza russa". Un attacco, lo definisce in conclusione, "che sarebbe un vero Armageddon". "Non vorrei portare sfortuna ma non mi meraviglierei se venisse lanciata una 'bombetta nucleare' su un'isola disabitata del Mar Nero per far vedere che la Russia fa sul serio, sarebbe un Armageddon", ha ribadito.
E infatti l'avvertimento è arrivato. Nella mattinata di mercoledì 2 marzo, a cavallo tra i due negoziati Russia-Ucraina, il ministro russo Sergei Lavrov ha detto chiaro e tondo che "la terza guerra mondiale sarebbe nucleare e devastante". Lo stesso Joe Biden, presidente americano, aveva affermato che "l'alternativa alle sanzioni è la guerra mondiale". Insomma, in caso di escalation gli Stati Uniti sarebbero pronti a tutto.
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Tornando alla guerra in Ucraina, l'ex comandante Nato nota delle analogie: "Le scene del bombardamento di Kharkiv dove prima vivevano russofoni ed ucraini dico che certe scene le abbiamo già viste a Sarajevo nei primi anni ’90. I musulmani andavano d’accordo con serbi e croati. Da Kharkiv parte una rete autostradale che va verso Nord, verso il Centro e verso Sud, quindi conquistarla serve per entrare in possesso di questa rete".