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Verissimo, il dramma di Beppe Signori: "Quasi morto in ospedale", com'erano ridotti i suoi polmoni

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Beppe Signori ha vissuto un incubo lungo dieci anni a causa dell’inchiesta legata al Calcioscommesse. L’ex giocatore della Lazio è riuscito a dimostrare la sua innocenza ed è così arrivata la sentenza definitiva che lo ha assoluto completamente. Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Signori ha ripercorso gli ultimi dieci anni, che sono stati a tratti drammatici a livello umano.

 

 

“Adesso sto meglio, ma sono stati dieci anni terribili sotto ogni punto di vista, morale e fisico - ha dichiarato l’ex calciatore - è stata veramente dura, soprattutto all’inizio. Ero a Roma dai miei figli quando improvvisamente mia moglie mi disse che era stata fatta una perquisizione nella casa di Bologna e che sarebbero venuti due carabinieri alla stazione di Roma per scortarmi in questura”. Anche nei momenti peggiori però Signori è riuscito a tenere duro: “Non sono arrivato a ipotizzare di fare cose così brutte ma ho vissuto grandi difficoltà. Non dormivo e non riuscivo più a guardare la televisione perché avevo paura potessero arrivare delle notizie”.

 

 

Poi c’è stato anche il dramma dell’embolia polmonare: “È successo tutto all’improvviso. Dopo aver fatto una radiografia per un dolore alla schiena il dottore mi disse che dovevo fare subito un elettrocardiogramma. Durante questa visita il cuore è impazzito e stavo per avere un infarto. Per fortuna ero già in ospedale”.

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