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Non è l'Arena, la bomba di Peter Gomez: "Rogatoria falsificata dal Vaticano". Soldi e politica, trema la Santa Sede

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Peter Gomez, in collegamento con Non è l'Arena, si lascia andare a una rivelazione sugli anni di Tangentopoli. Protagonista Giulio Andreotti, ex deputato nonché tra i principali esponenti della Democrazia cristiana. Nella puntata di domenica 20 febbraio su La7, il direttore del Fattoquotidiano.it spiega perché trent'anni fa Andreotti non fu coinvolto nella vicenda che vide tutti i partiti e molti leader politici accusati di finanziamenti illeciti. "C'è un momento - sostiene Gomez da Massimo Giletti - in cui Andreotti ha rischiato di essere coinvolto nell'inchiesta, ossia quando la Procura di Milano fanno una rogatoria allo Ior (Istituto per le opere di religione) dove sono finiti parte di quei soldi della Enimont".

 

 

Secondo il giornalista quei soldi erano in gran parte pagati con dei titoli di Stato. "Nel momento in cui fanno questa rogatoria, mandano alla Procura di Milano - così come raccontato nel libro di Gianluigi Nuzzi - delle rogatorie falsificate e nascondono il conto di una fondazione sui cui c'erano oltre cinque miliardi di lire utilizzata da Andreotti per incassare i soldi". Insomma, a detta di Gomez il Vaticano avrebbe mentito.

 

Poco prima Gomez si è scontrato con Bobo Craxi. "Nessuno di noi pensava che le tangenti erano ovunque - ha esordito il giornalista -. I cittadini erano ignari anche se questo gravava sulle loro tasche". Dichiarazioni che hanno scatenato il figlio di Bettino Craxi nonché ex deputato del partito socialista: "Poi siete arrivati voi ed è caduto il ponte Morandi e avete fatto quaranta morti, punto". 

 

 

 

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