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Dritto e Rovescio, Paragone e la rivelazione su Luc Montagnier: "La domanda più stupida". Poco prima di morire...

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A Dritto e Rovescio Gianluigi Paragone ha voluto ricordare Luc Montagnier. Il virologo premio Nobel, deceduto pochi giorni fa, era appena stato a Milano in occasione di un raduno no vax. Qui, a invitarlo, c'era proprio il leader di Italexit. "Ho un ricordo personale e umano di lui - ha esordito nella puntata di giovedì 10 febbraio su Rete 4 -. A Montagnier non dispiacevano le posizioni contrarie, la dialettica. A lui dispiaceva quando venivi isolato dalla comunità scientifica". 

 

 

Un fatto che è accaduto allo stesso biologo francese. Per le sue controverse posizioni sui vaccini, Montagnier aveva dovuto fare i conti con lo scetticismo e l'isolamento da parte dei colleghi. "In queste ore mi sono venuti in mente alcuni passaggi della sua persona - prosegue l'ex M5s in collegamento con Paolo Del Debbio -. Quando ci siamo visti, ha detto di fargli delle domande, anche stupide, perché talvolta è proprio la domanda più stupida a farci capire quello che non avevamo visto e che ci consente di fare la ricerca". Per il senatore la ricerca altro non è che la capacità di andare un po' oltre, "vedere quello che adesso non si vede". 

 

 

Sono ore difficili per Paragone, che già aveva ammesso tutto il suo dispiacere per il triste annuncio. "A lui piaceva stare un sacco con chi aveva voglia di ascoltare, mettere in discussione anche quello che diceva lui)", erano state le sue parole a Lavori in corso. I due, aveva ammesso, si erano sentiti spesso: "Stavamo mettendo insieme un progetto che era quello di un gruppo che predicasse la forza della scienza: il dubbio, la libertà, il diritto. Gli avevamo chiesto di fare il presidente onorario e ci aveva dato la sua disponibilità".

 

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