Enrico Mentana, "non trovo il servizio": a un passo dal disastro davanti a Berlusconi, la drammatica "prima volta"
Il Tg5 ha compiuto 30 anni. Era il lontano 13 gennaio 1992, quando Enrico Mentana si presentò alle ore 20 di fronte agli italiani, sfidando la corazzata del Tg1. E nulla riuscì a far demordere il conduttore, nemmeno il servizio che non arrivava. "Ricordo perfettamente quel primo giorno - dice Clemente Mimun, direttore del Tg5 -. Mentana si esibì in uno slalom nello studio perché i pezzi non si trovavano. Pensavamo che sarebbe stato un disastro e invece il giorno dopo scoprimmo che con più di sette milioni avevamo battuto il Tg1. Mentana ci convocò in casa sua. C'eravamo Lamberto Sposini ed io. Prese un foglio giallo, lo infilò nella macchina da scrivere e scrisse i dieci comandamenti del tg da mandare a Berlusconi. Il tutto tra caffè e risate. Andammo in onda senza aver mai fatto un numero zero". Il vademecum sembra aver funzionato, perché da quel giorno il notiziario voluto da Silvio Berlusconi non registrò neppure un flop.
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Complice anche lo spirito che si respirava all'epioca, quando - come riporta Il Giornale - l'attuale leader di Forza Italia invitò i suoi a fare un notiziario che sfidasse i grossi notiziari. La chiave di successo? Le sigle, i colori, le luci, i titoli di cronaca e quel pastone politico snello che ancora contraddistinguono il Tg5. Momenti indimenticabili. Almeno per Mentana che ancora ricorda con grande affetto gli anni passati a Mediaset: "È come una bellissima casa che si è costruita. Poi, come succede nella vita, si cambia casa, ma resta il bellissimo ricordo di averla edificata, lanciata, di averci vissuto a lungo".
Non è da meno Emilio Carelli, anche lui fiero di aver messo nel 1992 un mattoncino per la testata Mediaset. "Un telegiornale meno 'paludato' rispetto a quello della televisione di Stato", lo descrive, "con un carattere più informale, pronto a dare più spazio alla cronaca. Ma anche a caccia di scoop e rigoroso nel racconto delle crisi del tempo".
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