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Massimo Giletti, cannonate a Enrico Mentana: "Non credo sia un fascista, ma...". La7, esplode il caso no-vax

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Storie tese a La7. Al centro ecco Massimo Giletti, uno che come è noto non sta zitto. Per fortuna. Uno che nel recente passato si è scontrato in modo durissimo anche con Lilli Gruber, lady Otto e Mezzo, una che più lontana dal conduttore di Non è l'Arena proprio non può esistere. Ma ora lo scontro a distanza è tra Giletti ed Enrico Mentana.

 

 

No, non si tratta di una questione di palinsesto: Mentana farà un programma sulla corsa al Quirinale insieme a Michele Santoro a partire da gennaio e, pare, potrebbe finire al mercoledì sera proprio al posto di Non è l'arena, che potrebbe essere ricollocato. Lo scontro è sulla libertà d'espressione. Mentana infatti ha fatto sapere che nei suoi programmi per i no-vax non ci sarà spazio: insomma, agli anti-siero non darà voce. Qualcuno, malizioso, ha colto un riferimento in questa presa di posizione proprio a Giletti, che nei suoi programmi, al contrario, dà spazio anche ai no-vax (così come in verità fanno moltissimi, anche su La7, a partire da Corrado Formigli).

Che Mentana ce l'avesse o meno con Giletti non è dato saperlo. Per certo, Giletti ha voluto dire la sua su quanto affermato da Mitraglietta prendendo una posizione precisa contro il collega e direttore del TgLa7. Interpellato da La Stampa mister non è l'Arena picchia durissimo: il suo programma, spiega, "è una agorà che deve creare dibattito, aperta anche a chi non la pensa come me". E quanto detto da Mentana? "Non credo che Mentana sia un fascista, eppure quando CasaPound lo ha invitato, lui ci è andato. Io, invece, no, sebbene da inviato avrei potuto farlo", spiega il conduttore riferendosi a un epsisodio che risale al 2017.

 

 

Dunque, Giletti aggiunge: "Io contrasto questo metodo. Sono un anarchico di questo mestiere e porto nel mio programma ogni forma di contraddizione. Non censuro, faccio domande scomode per smascherare le fake. Ognuno a casa si farà la propria idea. Posso non essere d’accordo con Montagnier, Freccero e Cacciari, ma hanno il diritto alla parola e non solo perché sono intellettuali. Sono contrario a portare in tv solo il pensiero mainstream. Bisogna ascoltare tutte le voci è importante che una trasmissione dia spazio anche a chi la pensa diversamente da me ma come 8 milioni di persone No Vax e No Green Pass. Criminalizzare è sempre un errore", conclude Giletti, il cui pensiero arriva, forte e chiaro.

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