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Non è l'arena, "il 58% dei morti di Covid": la vergogna del no-vax sulla pelle delle vittime. E Sileri si scatena: "Davanti a Dio..."

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A Non è l'Arena, nella puntata di mercoledì 1 dicembre, ci sono due ospiti di Massimo Giletti che però attendono fuori dagli studi. Il motivo lo spiega lo stesso conduttore di La7: "Luca e Paolo sono due attivisti no vax, attendono fuori perché non hanno il Green pass". Poi la parola passa a Luca Teodori, segretario "3v": "Noi siamo coerenti, siamo venuti qui per un confronto e abbiamo portato con noi dei dati che lasceremo ai suoi collaboratori. Siamo qui per un confronto democratico". 

 

In studio però c'è Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, che già si mostra incredulo appoggiando la testa sulla mano. "Noi abbiamo visto una comunicazione monodirezionale, il sottosegretario viene da un partito che protestava nelle piazze - interviene a quel punto Paolo Sensini, del movimento 'no paura day' -, dove uno valeva uno. Ecco uno di noi vale uno e non vale l'opinione di un medico che chiede a tutti gli altri di tacere". E ancora: "In questi mesi sono stati diffusi dati abnormi e abbiamo assistito a uno tsunami economico. Noi vogliamo la verità". 

 

 

Allora interviene Teodori che ricorda: "Dai dati dico che il 58 per cento dei deceduti Covid erano vaccinati". Una dichiarazione che non piace a Sileri: "Non è vero, ha studiato, ma ha studiato male. Uno vale uno davanti a Dio e alla giustizia, ma non davanti alla scienza". "Penso che il sottosegretario sia disinformato - interrompe Teodori - nel report dell'Istituto di sanità ci sono anche i deceduti dopo la terza dose, quindi se è un sottosegretario disinformato, farebbe meglio a dimettersi". Una frase a cui Sileri non sa davvero come rispondere: "Non so, che gli devo dire? Penserò alle mie dimissioni", conclude amareggiato. 

 

 

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