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Che tempo che fa, Luciana Littizzetto: "Ti prego, Stato, mettili in galera". Fazio senza fiato

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"Ti prego, Stato", Luciana Littizzetto non poteva non dedicare il suo monologo a Che tempo che fa, su Rai3, alla tragedia del femminicidio e della violenza sulle donne. Davanti a Fabio Fazio, la comica torinese si lancia in un commovente appello alla giustizia italiana e alle autorità, troppo spesso inermi davanti a una barbarie che si presenta quasi prevedibile, sempre con le stesse dinamiche. 

 

 

 

 

"Caro Stato… - esordisce Lucianina - tu fai cose bellissime come la campagna di vaccinazione, i bonus bebè, i posti auto per i disabili o i calendari dei carabinieri… Ma c’è una cosa su cui dovresti impegnarti di più". Ed è appunto la violenza sulle donne. "Sai quante sono le donne in Italia? Il 51,3%, e tante tantissime di loro ogni giorno sono picchiate, minacciate, calpestate e spesso uccise da un compagno o un marito violento. Si chiama femminicidio".

 

 

 

 

 

 

"Però poi sono le donne che dopo aver denunciato devono scappare, andare nelle case rifugio, e frequentare i centri anti-violenza, che Dio li benedica e lo stato li sostenga, cambiare identità e città". Occorre rovesciare il parametro: "Dovrebbero essere gli uomini violenti ad andare in un centro anti-violenza. Sei violento? E noi ti insegniamo a non esserlo più ma in un posto chiuso, dove resti fino a che non impari".

 

 

 

 

 

 

"Ti prego Stato -  conclude la Littizzetto, commossa -. Appena la donna denuncia, il compagno violento deve essere messo in galera. O in uno spazio nuovo che ci inventiamo apposta. Una comunità di recupero. Un centro di accoglienza, un luogo controllato che gli impedisca di nuocere. Il rosso è il colore delle vittime delle violenze. Ecco, caro Stato - è l'auspicio finale -, vogliamo che tra un anno il rosso torni a essere solo qualcosa di bello. Il colore delle fragole, delle ciliegie e dei vestiti da donna di Valentino".
 

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