DiMartedì, Sigfrido Ranucci-choc: "Chi è l'uomo che avrebbe assoldato due killer per uccidermi"
Ospite di Giovanni Floris, nella puntata del 2 novembre di DiMartedì, Sigfrido Ranucci. Il conduttore di Report è da giorni al centro dell'attenzione e non solo per la polemica sollevata da Pd e Forza Italia, che hanno accusato la trasmissione di aver mandato servizi filo No-vax e No Green pass. Il giornalista infatti è nell'occhio del ciclone anche per le minacce ricevute. "Sei sotto scorta, vero?", chiede subito Floris. "Sì, da agosto. Ma io non sono stato minacciato, sono stato avvisato dall'autorità giudiziaria di un progetto di uccisione nei miei confronti".
Ecco allora quanto accaduto: "C'è un signore in un carcere del Nord Italia che sarebbe legato al narcotraffico, legato ai cartelli di Pablo Escobar, e che avrebbe assoldato due killer per uccidermi. È in collegamento con alcune famiglie della 'ndrangheta e alcune famiglie della destra eversiva". Ranucci spiega anche di essere tutelato: "La Rai mi sta tutelando, ma quando parlo di libertà di stampa, parlo di tutti quei giornalisti delle sedi locali che non hanno alle spalle un'azienda grande come la nostra".
Una notizia, quella delle minacce ricevute, che il conduttore aveva già raccontato. "La mia abitazione è già attenzionata, ora è sorvegliata anche di notte. Di fatto - spiegava a Un giorno da pecora - non posso muovermi liberamente senza due persone che mi seguono negli spostamenti, ho le macchine sotto casa e non posso portare nessuno con me".