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Report, asse Pd-Forza Italia contro il programma di Ranucci: "Il servizio che sostiene folli tesi no-vax"

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Dito puntato contro Sigfrido Ranucci. Nello stupore dei più, Partito democratico e Forza Italia si sono uniti in un'accusa contro Report, la trasmissione di Rai 3. Il motivo? "Un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e no Green Pass". Il riferimento dei parlamentari della commissione di Vigilanza Rai è al servizio "Non c'è due senza tre" andato in onda lunedì primo novembre. Qui - è l'accusa dei dem - sono stati mostrati "sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall'anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche". Fa eco l'azzurro Andrea Ruggeri: "Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui 'il vaccino è il business delle case farmaceutiche'. La trasmissione della Rai - conclude il deputato - dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino".

 

Ranucci però non ci sta: "Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione della trasmissione, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità". E ancora: "È da No Vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? Solo un infermiere del servizio non è apparso in video, ma gli altri, a cominciare dai sindacati, ci hanno messo la faccia e non esiste nessuna infermiera che dice di essersi infettata a causa delle case farmaceutiche. Non so quale programma abbiano visto".

 

Il servizio in questione, aggiunge sempre Ranucci, si conclude con l'appello sulla somministrazione della terza dose: va fatta, ma bisogna fare attenzione ai giovani. "C'era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose", è la risposta del conduttore. Pd e Forza Italia non vogliono comunque sentire ragioni e chiedono un "chiarimento" il prima possibile. 

 

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