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L'Aria Che Tira, sfuriata della Merlino con Giarrusso: "Potevi chiamarci e non farci scrivere dall'avvocato"

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Myrta Merlino tirata per la giacchetta. La conduttrice de L'Aria Che Tira su La7 torna a parlare, a malincuore, del botta e risposta tra Dino Giarrusso e Carlo Calenda. I due nello studio della Merlino si sono rivolti accuse incrociate. L'europarlamentare del Movimento 5 Stelle aveva criticato il collega di Azione per assenteismo, costringendo la giornalista il giorno successivo a una precisazione. In quel momento, infatti, in studio c'era Calenda che ha voluto chiarire la sua posizione ricordando che nell’ultimo anno ha fatto la campagna elettorale per cercare di vincere le elezioni come sindaco di Roma.

 

 

"Abbiamo fatto un controllo e secondo l'osservatorio indipendente VoteWatch Europe Carlo Calenda è stato presente al 95,2 per cento delle votazioni al Parlamento Europeo. Noi abbiamo verificato i dati che Calenda ci aveva mandato per respingere le accuse", erano state le parole della Merlino.  Ma ad oggi, giovedì 28 ottobre, la querelle non sembra finire. In trasmissione arriva infatti un comunicato da Giarrusso.

 

 

O meglio, dal suo avvocato, che fa parecchio indignare la giornalista: "Ahimé continua la querelle a distanza e ne dobbiamo parlare ancora una volta. Spero sia l’ultima. Giarrusso, tramite il suo avvocato, questo mi è parso legittimo quanto inopportuno, visto che è spesso nostro gradito ospite, poteva anche farci una telefonata privata e non farci scrivere dal suo avvocato". Poi il contenuto della missiva: "Tramite il suo avvocato, Dino Giarrusso ci fa sapere che con la pandemia si può votare anche da remoto comodamente seduti davanti a un Pc o ad uno smartphone e che Calenda non era fisicamente presente al Parlamento Europeo per circa un anno come ha dichiarato lui stesso sui social. Spero davvero - conclude la Merlino - che con oggi questa querelle sia davvero chiusa".

 

 

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