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Striscia la Notizia, "ecco chi non paga il canone Rai". Furbetti in Parlamento, fuori i nomi: la vergogna della Casta

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Striscia la Notizia torna a fare le pulci alla Rai. Il tg satirico di Canale 5 vuole andare a fondo della proposta del nuovo amministratore delegato, Carlo Fuortes, che chiede di estendere il pagamento del canone anche a chi guarda la tv su telefonini e tablet. A occuparsi della questione "Rai Scoglio 24", la rubrica dedicata agli sprechi Rai di Pinuccio.

 

 

Ed è proprio l'inviato del programma condotto da Vanessa Incontrada e Alessandro Siani ad avanzare un suggerimento. Per evitare che questo canone aggiuntivo gravi sulle tasche dei cittadini, Pinuccio consiglia di riscuotere il canone dai big, ovvero dalle aziende con fatturati di miliardi e miliardi di euro che non lo pagano. 

 

 

In particolare, nella puntata in onda mercoledì 27 ottobre, Striscia si occupa dei partiti. "Per quel che ne sappiamo - interviene Bruno Maizzi, vice presidente Nazionale del Movimento Consumatori - nei partiti politici o movimenti non vi è traccia né di accordi né di pagamenti da parte delle segreterie nazionali per questo riconoscimento di canone speciale". Ma - e qui viene il bello - "c'è qualche piccola sede di partito, magari dislocata nei paesini, che il canone lo paga. Così come è prassi in Italia, pagano solo i piccoli esercizi di vicinato e chi si prodiga per il prossimo, come nel caso di associazioni di volontariato e case famiglia".

 

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