Otto e Mezzo, lite Montanari-Giuli: "Fratelli d'Italia partito della tradizione fascista", "Ma basta"
"Le vicende economiche seguono quelle politiche". A Otto e Mezzo, nella puntata del 19 ottobre del programma di La7, Massimo Giannini spiega "l'intelligenza di Mario Draghi". Il riferimento è alla Manovra che dovrà essere presentata a Bruxelles. Qui - a suo dire - "Quota 100 e il reddito di cittadinanza vengono eliminati gradualmente". Insomma, per il direttore de La Stampa il premier starebbe cancellando, "ridimensionando" i partiti populisti.
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Non la pensa così Tomaso Montanari, già ospite di Lilli Gruber e già noto per le sue palesi tendenze politiche, che approfitta per attaccare Giorgia Meloni: "Sentirla che parla di strategia della tensione fa un certo effetto". E ancora: "Questa strategia della tensione usata da un'estrema destra contro un governo che al suo interno ha l'estrema destra, visto che c'è la Lega, mi pare un'operazione...".
Ma lo storico dell'arte non fa in tempo a finire che interviene Alessandro Giuli: "Ammazza con quanta disinvoltura usiamo la parola 'estrema destra' signori". "Ma se all'estero la chiamano così, In Italia ci vergogniamo dire estrema destra" replica Montanari. Ma la firma di Libero non ci sta: "Ma basta, non è vero, siamo più precisi. La Meloni presiede il partito conservatore europeo quindi non è di estrema destra". Montanari però non si arrende e prosegue a gettare fango su Fratelli d'Italia a suo dire "un partito erede della tradizione fascista".