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In Onda, da Massimo Galli una frecciata ad Alberto Zangrillo? "Qualcuno aveva dichiarato la morte del virus"

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Ospite a In Onda, il programma di La7 condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio anche Massimo Galli. L'infettivologo quando si parla di coronavirus è un fiume in piena. A dargli il la ci pensano i conduttori che ricordano che Matteo Salvini non si è ancora vaccinato. "Non è il primo e non è l'unico, io ricordo che c'era chi il 27 luglio 2020 aveva dichiarato la morte del virus, ma a quella data c'erano stati più di 30mila morti". E ancora: "Determinate facilonerie sono bollate dalla realtà". 

 

 

Il riferimento, seppur non esplicito, sembra essere al collega con cui non scorre buon sangue, Alberto Zangrillo. Fu lui il primo a dichiarare la morte del virus. Ma non solo. In un'intervista all'Adnkronos, il professore ha ribadito quanto detto anche su La7: "Qualcuno un po' di responsabilità morale su quello che è successo dopo la prima ondata, per come ha buttato le cose sul facile prima, se la dovrebbe prendere. Qualche politico che non nomino potrebbe anche nascondersi considerando quello che ha detto nel luglio scorso, esattamente un anno fa". 

 

 

Di chi si tratta? Facile: l'infettivologo è sembrato proprio pensare al convegno organizzato da Vittorio Sgarbi a cui prese parte anche il leader della Lega Matteo Salvini, quando "per quei signori il virus era morto. A quella data già c’erano stati circa 35mila morti ma soprattutto poi ce ne sono stati la differenza tra 35 e 127mila ovvero 92mila morti che sono i morti della seconda e della terza ondata avvenute dopo che quei signori hanno dichiarato che il virus era morto e la malattia clinicamente mutata ma inesistente. Certe cose si dimenticano con troppa facilità". 

 

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