L'aria che tira, vergogna di Alan Friedman contro Formigoni: "In galera", "Devo morire?". Caos da Myrta Merlino
"Le riforme che avevo realizzato, dalla sanità alla scuola, avevano migliorato la vita dei cittadini. Non mi sono mai sentito onnipotente, ho sempre ricorso ai pareri degli esperti, era un lavoro di squadra". Queste le parole di Roberto Formigoni, ospite L’Aria che tira il programma sull’attualità di La7 in onda oggi, venerdì 11 giugno. Nel mirino di Formigoni il giornalista Alan Friedman, tema del contendere il vitalizio: “Non posso morire di fame”, “Fa il penitente cristiano, ma non rinuncia al vitalizio", la risposta di Friedman che è un po' anche il sunto della grande polemica scoppiata tra i due in diretta tv davanti alla conduttrice Myrta Merlino.
"Se mi sentivo onnipotente? No però nella clip di presentazione avrei preferito vedere le tante realizzazioni che ho fatto e che mi hanno fatto essere il beniamino degli elettori. Non ce l’ho con lei Myrta, naturalmente, ma io mi sono presentato a 14 elezioni e sono sempre stato il primo degli eletti. Quattro mandati in Regione Lombardia, la mia vita politica è piena di successi, riforme, novità, avrei voluto che le facesse vedere Myrta, ma ripeto non ce l’ho con lei”, ha replicato Formigoni dopo un servizio sulla sua vicenda politica.
L'intervento che fa scatenare tutto però è quello di Alan Friedman: “Nel suo nuovo libro Una storia popolare parla della condanna a 5 anni in via definitiva per il crac del San Raffaele?”, asserisce il giornalista. “Certamente sì! Le do un’informazione in più: attualmente sono ai domiciliari e sto scontando con spirito cristiano e da uomo di disciplina la pena ingiusta che mi è stata inflitta, è meglio che non parli del processo, riconosco la condanna, ma io non ho preso una lira. Io sono stato condannato senza colpe e prove, da uomo delle Istituzioni e da cristiano ho accettato la prova e ho fatto anche 5 mesi di galera che mai avrei dovuto affrontare perché ultra 70 enne, ma ci fu una legge grillina… ho subito anche quello però gli amici non mi hanno abbandonato”, gli ha replicato Formigoni.
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"Non posso parlare del processo, ribadisco che mi sono sempre proclamato innocente, non ho sottratto un euro, non ho preso una lira di tangente, non è stato trovato nulla, hanno fatto rogatorie in tutto il mondo e non hanno trovato un euro”. Formigoni infatti spiega che i cittadini hanno capito che non si tratta di vitalizio, ma di pensione. "Sono soldi miei non del Parlamento italiano, prendevo ogni mese i miei soldi e l’affidavo alla Camera, è stato stabilito dalla magistratura, ho due sentenze a mio favore: è una pensione e sono soldi miei che mi devono essere ridati, non esiste la pena di morte in Italia e non posso essere condannato a morire di stenti. Le sentenze vanno rispettate anche quando danno ragione a Formigoni”, spiega l'ex presidente della Regione Lombardia. "Come posso vivere? Mi è stato sequestrato tutto quello che avevo guadagnato in 50 anni di lavoro, la pensione del Senato era un mio diritto come ogni cittadino e ho fatto ricorso, i vitalizio è da presidente di Regione”, urla Formigoni. “Lei è fortunato a essere ai domiciliari, in America sarebbe in prigione”, è il commento dinale di Friedman.
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