Striscia la Notizia, l'audio "rubato" a Sergio Mattarella: "Maledetti, mai più... uno schifo", sfogo senza precedenti

giovedì 3 giugno 2021
Sergio Mattarella

Sergio Mattarella

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Il presidente Sergio Mattarella ha festeggiato ieri 2 giugno la nascita della Repubblica, ma forse non era così entusiasta di dover organizzare le celebrazioni: ecco il suo esilarante discorso alla Nazione andato in onda a Striscia la Notizia su Canale 5. Trattasi, ovviamente, di uno dei "deepfake" realizzati dal tg satirico Mediaset. "Care italiane e care italiani, come ogni anno spetta al presidente incaricato di comprare gli addobbi per la festa. Maledetti, mai più", sbotta il capo dello Stato. "Vengo ora dal negozio di Marione ma non ha nemmeno i biglietti di auguri. Uno schifo!". Poi il presidente Mattarella si fa serio: "Dobbiamo ripartire dai valori. Abbiamo vissuto giorni duri, durissimi, ma ne siamo usciti e tutta l'Europa ce lo ha riconosciuto, tranne i francesi". Quindi chiede ironico Gerry Scotti ai telespettatori: "Ma era Mattarella o il nostro Dario Ballardini?". 

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Risposta scontata. Sergio Mattarella, ovviamente, ha fatto tutto un altro discorso. "Sono passati settantacinque anni da quando, con il voto nel referendum del 2 giugno 1946, gli italiani, scegliendo la Repubblica, cominciarono a costruire una nuova storia. Anche oggi siamo a un tornante del nostro cammino dopo le due grandi crisi globali, quella economico finanziaria e quella provocata dalla pandemia. Come lo fu allora, questo è tempo di costruire il futuro", ha detto il presidente della Repubblica.

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"Non fu un inizio facile, settantacinque anni fa. L’Italia era divisa: la Repubblica aveva prevalso per due milioni di voti, ma il risultato non era stato omogeneo e, in un Paese in ginocchio, c’era il rischio di una spaccatura tra il Mezzogiorno e il Settentrione", ha proseguito Mattarella. "Fu proprio la scelta repubblicana il presupposto che rese possibile radicare, nel sentimento profondo del popolo, le ragioni di una unità e di una coesione più forti, favorendo il dispiegarsi di nuove energie, di nuovi protagonisti nella vita pubblica".

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