Denise Pipitone a Storie Italiane, "la puzza di bruciato e lo schianto". Il testimone: ecco come è scomparsa
Di chi era quell’auto? Guidava per davvero una donna? Il giallo di Denise Pipitone, la bambina scomparsa 17 anni fa da Mazara Del Vallo, si arricchisce e spuntano nuovi dettagli. A Storie italiane, il programma di Eleonora Daniele in onda su Rai 1, si torna a parlare di questo caso e di un incidente che potrebbe riguardare il caso Denise. Si tratta di una stranezza legata ad un auto che sarebbe stata notata ad alta velocità nel giorno del rapimento. Ci sarebbe stato un incidente, ma l'auto non si sarebbe fermata andando via ad alta velocità.
Ma il nuovo giallo resta legato a chi sarebbe stato alla guida di quell'auto: un vero mistero. Tutto spunta dopo l'ennesima lettera anonima che arriva ai media, dove si conferma la presenza di quel mezzo in cui ci sarebbe stata la stessa Denise Pipitone con altre due persone. Un dettaglio di cui parla anche Storie italiane. Si tratta della stessa auto? L’ipotesi è legata al fatto che su quell’auto ci fossero gli eventuali rapitori di Denise.
Lo scoop di Storie Italiane è legato ad un testimone oculare di quell’incidente. Che dice: "Mentre stavamo lavorando sentimmo un brutto odore di bruciato - le sue parole - ci giriamo e vediamo questa macchina che era andata a sbattere sul marciapiede. Era un’auto blu metallizzata, a tre porte. L’orario saranno state le 12 e un quarto, 12 e dieci, diciamo intorno all'ora di pranzo". Il rebus resta legato alla persone che era alla guida di quell'auto. "Una donna, come ho già detto 17 anni fa - dice ancora il carrozziere nell'intervista a Storie Italiane - era una donna con una sfumatura rossa, non mi sono focalizzato sul viso, non ricordo il taglio di capelli. Non ho visto altre persone a bordo, non sapevamo nulla: pensavo si fosse sentita male, invece è andata dritta e ha sbattuto. Se c’era una bambina a bordo? Non ci ho fatto caso, della bambina ho saputo dopo". Del giallo di Denise, che sicuramente è uno dei casi più complicati degli ultimi 20 anni, si torna a parlare negli ultime settimane dopo la riapertura delle indagini.