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Otto e mezzo, Lilli Gruber ha un mancamento: "Eh ma basta con tutte queste parolacce"

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L'aria a Otto e mezzo è frizzante e a Lilli Gruber per poco non viene un colpo in diretta. Sarò la primavera incalzante, sarà il clima da "liberi tutti" strisciante, zone gialle, coprifuoco allentato (si parla anche del 16 maggio come possibile data) e addirittura abolizione dell'obbligo di mascherina, sta di fatto che in studio a La7 volano anche parole un po' fuori dalle righe. Ci mette del suo anche il Ddl Zan, tema molto "piccante" (dal punto di vista politico, ovviamente). E così Massimo Giannini, direttore della Stampa, prende la parola e spiega, testuale: "In questo vorticoso giramento di p***e". La Gruber alza gli occhi al cielo e cerca subito di interromperlo: "Eh ma basta adesso con tutte queste parolacce".

 

 

 

 

"No appunto dico - si difende Giannini -, girano per un motivo o per l'altro. Fermiamoci. Non è solo un problema di discriminazioni, la legge Zan introduce sanzioni più pesanti non solo per le discriminazioni verbali, ma pure per quelle fisiche. Non voglio citare Kafka, perché molti esponenti della nostra politica neanche ci arriva. Mi limito a un livello più basso e cito una grande filosofa di riferimento della destra, Barbara D'Urso, che in un faccia a faccia con Salvini disse una cosa sacrosanta: 'Matteo, famiglia è dove c'è amore'".

 

 




"Almeno questo lo capiscono? - provoca Giannini - Almeno a questo almeno ci arrivano? Di cosa discutiamo ancora il Ddl Zan? Protestiamo perché conculca i diritti di espressione? Ma non diciamo sciocchezze". "E invece vedrai che il dibattito sarà ancora molto acceso", lo gela la Gruber con una punta di malcelata soddisfazione.



 

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