Dritto e Rovescio, Mauro Corona sui rapinatori uccisi dal gioielliere: "La legge dovrebbe avvertirli, potreste uscire stesi"
A Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4, Paolo Del Debbio mostra un servizio che racconta la rapina avvenuta in provincia di Cuneo. Tre malviventi sono entrati in una gioielleria con delle pistole giocattolo (senza tappo rosso) e un coltello. Dopo aver steso la moglie del titolare con un pugno al volto, i banditi hanno immobilizzato la figlia con delle fascette di plastica. Una volta rapinati i gioielli, i criminali hanno chiesto al titolare anche il contenuto della cassa. Mario Roggero, il titolare della gioielleria, ha estratto quindi l'arma regolarmente detenuta e aperto il fatto fuoco. Due dei tre malavitosi sono morti, l'ultimo è riuscito a rifugiarsi in un ospedale, dove è stato rintracciato dalle forze dell'ordine.
Il gioielliere è stato indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. "Senti Mauro" esordisce Del Debbio una volta terminato il servizio, rivolgendosi all'ospite della serata, Mauro Corona, "La difesa è sempre legittima secondo te?". "Bisogna vedere i casi e la situazione" risponde Corona. "Pare che questi due stessero addirittura scappando. Io non vorrei essere nei panni del gioielliere, però quando non ne puoi più..." L'artista racconta poi un episodio analogo, vissuto sulla propria pelle: "Anni fa mi hanno sfondato la vetrina per rubare, non sapendo che io dormo tra le statue. E quindi sono partito con l'ascia".
"Se li prendevo, erano guai - prosegue Mauro Corona - in quel momento lì non ci ho più visto. La mia sinistra, che non esiste ormai più, mi attaccò dicendo che ci avrebbe pensato lo Stato" rivela l'alpinista. "Ma che ne sai tu, se domani sera vengo a casa tua a rubare?" domanda con tono ironico Corona. "Bisogna mettere un poliziotto per ogni casa italiana? Questa è demagogia e ipocrisia" afferma. "Bisognerebbe fare una legge non per chi si difende, ma per coloro che entrano lì: 'Sappiate che se entrate non invitati, potete uscire stesi', questa è la legge" conclude lo scultore.