Otto e Mezzo, Severgnini con Figliuolo: "Fa bene a girare in divisa". La Murgia sbrocca: "Il poliziotto in stazione mi ha intimidita"
"Speravo che Lilli non mi facesse parlare di questo". Beppe Severgnini esordisce così a Otto e Mezzo, interpellato - di fronte a Michela Murgia - sulla divisa del generale e commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo. Tutta colpa della scrittrice che a DiMartedì si era detta intimorita delle divise, con un chiaro riferimento ai dittatori. "Sarò sincero - prosegue l'editorialista del Corriere della Sera - su questo condivido le parole di Sallusti. Figliuolo fa benone a girare in divisa". Un'uscita che alimenta il livore della Murgia: "Un poliziotto alla Stazione Termini allora fa bene a chiedermi se avessi paura della sua divisa?". Severgnini non fa in tempo a rispondere, visto che la scrittrice è un fiume in piena e accusa ancora una volta Matteo Salvini. Il leader della Lega a suo dire avrebbe fatto di lei un bersaglio di odio sui social. "Questo - prosegue la Murgia in riferimento all'agente che l'ha fermata per l'autocertificazione - ha il diritto di chiedermi le mie opinioni politiche?".
"Certamente no, ma cosa c'entra con Figliuolo?", chiede a quel punto Severgnini tra l'allibito e il divertito: "Certo che il poliziotto ha sbagliato, ma io posso dire che Figliuolo fa bene ad andare in giro in divisa?". Ma la Murgia non la finisce e prosegue concludendo con una provocazione: "Mi fa piacere sentirtelo dire, perché mi sembri parecchio reticente". Proprio nel salotto di La7 la Murgia ha raccontato un episodio che l'ha vista protagonista qualche giorno fa.
"La scorsa settimana sono andata a prendere un treno e un poliziotto che doveva controllarmi l’autocertificazione mi ha chiesto se avessi paura della sua divisa". La replica non ha smentito l'opinione della Murgia: "Alla domanda del poliziotto ho risposto: ‘fino a dieci secondi fa non ne avevo, ne devo avere?’. Lui mi ha detto: ‘vada vada che è meglio’. È una cosa che dovrebbe succedere? Un poliziotto in servizio può fermare una cittadina? Mi ha riconosciuta perché sono stata additata come una persona che aveva offeso tutte le uniformi d’Italia. In quella situazione ero una cittadina comune che cercava di prendere un treno. Il poliziotto doveva controllarmi l’autocertificazione e basta. Se lei non vede la dinamica di intimidazione, io la vedo".
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