Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi demolisce Beppe Grillo: "Ha mandato a fare in cu*** suo figlio", la sua brutale verità
Vittorio Sgarbi è ospite di Quarta Repubblica, programma condotto da Nicola Porro e in onda su Rete 4. Durante la trasmissione, Sgarbi si è espresso riguardo alla vicenda di Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, accusato insieme ad altri tre amici di violenza sessuale nei confronti di due ragazze. "Esiste una dignità della donna che potrebbe volersi anche divertire e l'eccesso è anche della donna. Grillo però è un uomo politico e ha fatto un errore gravissimo e ha mandato all'aria tutto, ha mandato a fare in c*lo sè stesso e suo figlio" ha commentato Sgarbi.
"Testimonianza esclusiva". Giletti, clamorosa bomba sul figlio di Grillo: tam-tam impazzito
Al centro del dibattito, il discusso video postato da Beppe Grillo in difesa del figlio, che ha suscitato non poche polemiche, anche all'interno del Parlamento. "Dobbiamo avere pietà per un uomo che nessuno difenderà, che è disperato e che difende suo figlio" ha detto Vittorio Sgarbi. A scatenare le critiche nei confronti di Beppe Grillo, soprattutto il linguaggio utilizzato dal comico che sembrava sminuire i casi di violenza nei confronti delle donne. "Ha denunciato 8 giorni dopo, è strano" una delle frasi più emblematiche del discusso video. La difesa di Grillo padre, presto ripubblicata e poi cancellata dal figlio sui social, non ha fatto che aumentare il dibattito intorno al caso scoppiato ormai due anni fa. Non proprio l'obiettivo auspicato da Beppe Grillo.
A Non è l'Arena, trasmissione condotta da Massimo Giletti, Sgarbi ci ha tenuto a sottolineare che "nell'anno di Dante dovremmo cominciare a pensare alla donna per la sua anima, per il suo spirito". "Abbiamo sbagliato" ammette il politico "La generazione mia e di Grillo ha sentito un prevalere violento, come se la donna, diventata come noi, potesse essere presa. Dobbiamo tornare a quella nobiltà che Dante ci ha insegnato. Dobbiamo guardare alla donna come un qualcosa di più alto di noi" conclude Vittorio Sgarbi.