Che Tempo Che Fa, brutale sfottò della Littizzetto ad Andrea Agnelli: "Ha cancellato il Covid", mister Juventus... demolito
A Che Tempo Che Fa, in onda su Rai Tre e condotto da Fabio Fazio, Luciana Littizzetto ha chiuso il suo intervento come fa sempre con un lettera. Stavolta la missiva era indirizzata al presidente della Juventus, Andrea Agnelli dopo il fallimento e la conseguente brutta figura bianconera sulla Superlega. “Caro Andrea, agnello di zio che toglie i campionati dal mondo. Ti parlo da tifosa della Juve ma anche amica del Toro. Intanto volevo dirti grazie, perché per almeno due giorni hai tolto il Covid dai giornali. Poi hai unito l’Europa, poi sei anche riuscito a far passare la Fifa e la Uefa come due ONG disinteressate al denaro. Che è come far passare Hannibal Lecter come un fan della cucina molecolare. Non essere mortificato, anzi abbacchiato, ti è andata male e a volte succede. Non credi che fare un torneo dei migliori sia un po’ una boiata, non stare troppo vicino a Lapo quando fuma, che poi ti vengono delle boiate. E’ come se nelle scuole da domani facessimo le classi coi bambini più ricchi". Questo parte del testo della divertente lettera della comica.
"Sinceramente credo che sia stata la settimana peggiore per te e per la tua famiglia dal lancio della Fiat Duna, che anche lì avevate tutti pensato piacerà un casino e invece... Ricordati che De Coubertin diceva che l'importante non è vincere ma partecipare e non diceva l'importante non è vincere ma partecipare agli utili. Volevi fare la rivoluzione e allora dovevate esagerare: i campi non di erba ma di scamosciato, le scarpette con il tacchetto 12, le linee non di gesso ma di tartufo d'Alba grattugiato, le porte disegnate da Renzo Piano e i palloni Bulgari, non perchè fatti in Bulgaria ma da Bulgari il gioielliere", continua ironica la Littizzetto.
La lunga lettera prosegue tutta su questo tono ironico e si conclude così: "Ora ti saluto cara braciola d'agnelli e prima che tu possa pensarne un'altra, magari una super-super-super lega conta fino a 250 milioni che sono gli appassionati di calcio al mondo. C'è una morale, Andrei, in tutta questa storia. Che l'agnello deve fare l'agnello non il lupo. Perché" non è capace", conclude la Littizzetto.