Non è l'Arena, "chi la guarda giudicherà". Censura di Lilli Gruber su Ciro Grillo, Giletti la massacra: un grosso caso a La7
Vittorio Sgarbi e Massimo Giletti contro Lilli Guber. Ad aprire le danze è stato il critico d'arte che parlando del caso "Ciro Grillo" ha raccontato quanto subito: "Non l’ho potuto dire - ha ammesso in riferimento alla creazione del Conte 2 in concomitanza con l'inchiesta ai danni del figlio di Beppe Grillo - tutto questo mi è stato impedito. Non venivo da te, andavo spesso dalla Gruber, ho provato quattro volte, mi è stato impedito costantemente. Mi diceva: ‘No, non si può parlare…’. Provavo da Porro, dalla Palombelli. C’era l’idea di non entrare nel merito della dimensione privata. Tu oggi mi vendichi. Io vedevo il nesso fra la dimensione privata e quella che era l’attività politica di Grillo. La Gruber mi ha impedito di dirlo".
Immediata la replica del volto di La7: "Hai fatto un elenco di conduttori importanti, alcuni dei quali nemmeno mi invitano nei loro programmi, non per questo non li difendo. Ognuno decide nei loro programmi quali linee avere e quali personaggi invitare nella massima libertà", ha osservato senza però lasciarsi andare a nomi. Almeno fino a quando non sono intervenuti gli autori del programma che da dietro le telecamere gli hanno chiesto di cambiare argomento: "È inutile che dietro le telecamere mi fate ‘vai avanti’ – ha ammonito -. C’è la libertà di dire quello che si vuole. Cairo non mi ha mai chiesto in quattro anni di non dire una cosa".
E ancora: "Se la signora Gruber non vuol parlare di tante cose ha la libertà, poi chi guarda giudicherà. Se uno invita sempre gli stessi uomini, se li tenga. Siamo sulla stessa rete, chi se ne frega, viva la libertà della Gruber e di tutti gli altri. Nessun problema". Una chiara frecciatina quella di Giletti. Senza nominarli il conduttore ha puntato il dito contro Marco Travaglio e Andrea Scanzi, entrambi ospiti fissi di Otto e Mezzo.