L'Aria Che Tira, Pietro Senaldi e la stoccata ai virologi: "Vedono la fine della pandemia come Totti il ritiro"
"Abbiamo sbagliato tutto". Pietro Senaldi sulla gestione dell'emergenza coronavirus è un fiume in piena. Ospite a L'Aria Che Tira di Myrta Merlino il direttore di Libero non lesina critiche a nessuno. A partire dai virologi che "vivono il loro momento di gloria, vedono la fine della pandemia come Totti vedeva il momento del suo ritiro". Non è da meno il governo: "Noi stiamo riaprendo sperando nel vaccino e ne surriscaldamento del pianeta, perché più fa caldo più il virus è debole. Quest'anno eccezionalmente l'estate anticipata ci torna comodo". Tutta colpa degli sbagli collezionati: "I vaccini - prosegue Senaldi in studio su La7 nella puntata del 21 aprile - non li facciamo noi, così come non siamo noi a decidere sul caldo. Tutto quello che potevamo fare noi, non l'abbiamo fatto. Non ci resta che fare la danza del sole come i primitivi".
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E alla domanda della conduttrice sulla soddisfazione dopo le riaperture, il direttore non attende a rispondere: "Abbiamo sbagliato tutto, quindi non ci resta che riaprire". Secondo Senaldi il governo "ha perso il Paese che risulta disgregato con una parte della popolazione che a fatica è riuscita a sopravvivere e l'altra che invece non ne può più". Non esiste dunque alcun "rischio calcolato" come detto da Mario Draghi, ma solo la necessità "di correre" vista la situazione allo stremo. L'unica differenza con settembre? "L'arrivo della primavera e della bella stagione".
Proprio in queste ore c'è un altro peso sulle spalle del governo: il coprifuoco. Lega e Fratelli d'Italia non hanno alcuna intenzione di obbligare gli italiani a tornare nelle proprie abitazioni entro le 22. E soprattutto di imporre a ristoranti e bar l'impossibilità di lavorare alla sera. Non a caso il leghista Massimiliano Fedriga, ora alla guida della Conferenza delle Regioni, ha chiesto all'esecutivo di allungare fino alle 23 il coprifuoco e dare respiro alle attività martoriate fino ad oggi.