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CartaBianca, cupa profezia di Paolo Mieli sulle riaperture e Mario Draghi: "Ordini non eseguiti, le cartucce ce le siamo giocate"

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Mario Draghi, d'accordo con l'intero governo, ha annunciato parziali riaperture a partire dal 26 aprile. Una scelta quasi doverosa l'ha descritta Paolo Mieli, che ospite a Cartabianca da Bianca Berlinguer, ha ipotizzato cosa ci sia dietro la decisione del premier. "I nostri governanti hanno la sensazione che ormai si stavano dando ordini non eseguiti e le regole non avrebbero tenuto. Ormai tutte le cartucce ce le siamo giocate in questo anno". Un modo come un altro per dire che l'esecutivo teme il peggio: ossia la rivolta degli italiani alle prese da un anno e mezzo con continue chiusure e riaperture.

 

 

Poi l'ex direttore del Corriere della Sera, su Rai 3 nella puntata del 20 aprile, ha speso parole anche sul ministro della Salute. Roberto Speranza è da tempo al centro della polemica per il fallimento nella gestione dell'emergenza coronavirus. "Io mi fido di Speranza e non penso che abbia annunciato le aperture con Draghi senza condividerle. Non è vero che hanno ceduto tutti a Salvini sulle aperture", ha concluso ricordando come il via libera sia arrivato all'unanimità.

 

 

Il braccio di ferro come è noto è stato tra rigoristi e aperturisti. Nelle prime fila a capo c'è appunto il ministro mentre per riaprire in sicurezza e gradualmente c'è da sempre il leader della Lega, Matteo Salvini. Nonostante lo "strappo" con cui l'ex ministro è riuscito a portare a casa il ritorno della zona gialla in quelle Regioni con un rischio molto basso, c'è sempre il pallino del coprifuoco. Salvini vorrebbe estenderlo, o addirittura eliminarlo, per concedere ai ristoratori piegati dalla situazione di lavorare. Contrariato invece Speranza che ha prolungato il coprifuoco fino alle 22. A data da destinarsi? Chissà. Certo è che Lega e Fratelli d'Italia hanno già annunciato battaglia.

 

 

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