L'aria che tira, Beatrice Lorenzin e Pietro Senaldi: "Provocatore", "Meglio al cinema che a letto con qualcuno". Stoccate sul vaccino

mercoledì 14 aprile 2021
L'aria che tira, Beatrice Lorenzin e Pietro Senaldi: "Provocatore", "Meglio al cinema che a letto con qualcuno". Stoccate sul vaccino
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Si parla del patentino del vaccino contro il coronavirus a L'Aria Che Tira su La7. Un tema controverso tanto mettere Pietro Senaldi dalla parte di Beatrice Lorenzin. "Se avessi qui una dose mi vaccinerei immediatamente, con qualunque vaccino. Detto questo, come ci si può prendere cura di chi muore dopo essersi vaccinato, fosse anche uno solo su un milione? Chiamando le pompe funebri", commenta il direttore di Libero in collegamento con Myrta Merlino per poi aggiungere che è estremamente difficile convincere la popolazione vista la comunicazione di questi giorni. "Se siamo in guerra - chiede - perché non ci si prende la responsabilità di rendere la vaccinazione obbligatoria?".

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E ancora, ricordando della 26enne di Milano in prognosi riservata dopo AstraZeneca: "Se quelli vaccinati li fai andare al cinema o in pizzeria questo potrebbe essere un incentivo a vaccinarsi. Se io per andare a letto con chi mi piace rischio 1 su 5mila - spiega riferendosi al rischio per chi assume la pillola anticoncezionale - forse 1 su 1 milione lo rischio per andare al cinema". A questo punto è Beatrice Lorenzin a intervenire premettendo di non entrare nel merito della pillola: "Senaldi è un provocatore, su questa cosa della pillola non ci entro, lasciamo stare se no ci facciamo un siparietto io e lui".

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Tornata sul patentino, la deputata del Partito democratico difende la proposta europea in quanto si tratta di "una forma in realtà abbastanza accettabile, cioè il fatto che la popolazione vaccinata possa accedere a determinati servizi. Il problema che abbiamo però è un altro: il vaccino per tutti in questo momento non c'è". In sostanza, è il ragionamento della Lorenzin, "con la teoria ci facciamo bene poco". Conclamati anche per la piddina gli errori da Bruxelles: "Sono emerse tutte le fragilità di un sistema europeo che dovrebbe agire in modo coordinato, soprattutto quando si tratta di virus". E invece non l'ha fatto.

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