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CartaBianca, volano gli stracci tra Bianca Berlinguer e Matteo Salvini: "Ce l'ha con Speranza", "Se continua a parlarmi sotto..."

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Non manca la polemica a CartaBianca, il talk di Rai 3 in onda martedì 13 aprile, dove Bianca Berlinguer ha stuzzicato Matteo Salvini. Tema ancora una volta il braccio di ferro con Roberto Speranza sulle riaperture. A riguardo il leader della Lega è stato chiarissimo: "Laddove la situazione è sotto controllo bisogna tornare al lavoro, alla vita, allo sport. Mi auguro che tutta l’Italia sia aperta entro il 2 giugno. Non accetto il discorso di Speranza che vede solo rosso. Va bene dove la situazione è grave". Ed è a quel punto che è intervenuta la conduttrice per chiedergli come possa invocare le riaperture senza Regioni in zona gialla. "Il giallo non c’è perché un mese fa è stato cancellato per decreto!”. "Appunto - controbatte la Berlinguer - la situazione sanitaria non è sotto controllo con sole zone rosse o arancioni".

 

 

Un'intromissione che ha mandato su tutte le furie Salvini: "Se mi fa una domanda e posso rispondere, sono le 10 di sera, se mi fa parlare la gente a casa capisce meglio. Ecco, io dico che con i vecchi criteri scientifici quelli stabiliti dal Ministro Speranza e dal precedente governo fino a marzo, oggi 13 regioni sarebbero gialle. Se i contagi continuano a calare, tornare a riaprire usando distanza, prudenza e cautela è buon senso". Finita qui? Neanche per sogno perché la conduttrice ha voluto nuovamente gettare benzina sul fuoco: "Ce l’ha con Speranza, lo sappiamo, ma mica è cattivo che ci vuole tenere chiusi…” e Salvini: “Lo raccontino agli italiani visto che ha aperto e chiuso, aperto e chiuso. Io sono d’accordo con Draghi: se la scienza dice apri, apri e se dice chiudi, chiudi”.

 

 

A quel punto la Berlinguer ha proseguito dritta per la sua strada: “Appunto, la scienza non ci ha ancora detto di aprire". Altra domanda, altro colpo basso: "No però se lei continua a parlare sotto… metta la redazione a digitare su Google e scoprirà che all’inizio erano 20 miliardi. Se le proteste contro l’esecutivo di cui faccio parte mi preoccupano? No", ha concluso zittendo una volta per tutte la Berlinguer.

 

 

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