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Otto e Mezzo, la frecciata di Lilli Gruber a Roberto Speranza: "Su AstraZeneca il governo non sa che fare"

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Anche a Otto e Mezzo da Lilli Gruber si parla del responso dell'Ema su AstraZeneca. L'Agenzia Europea per i Farmaci è stata chiamata a pronunciarsi sul vaccino contro il coronavirus del colosso anglo-svedese. Risultato? C'è un "possibile" legame tra l'antidoto e le trombosi, per questo la società farmaceutica deve aggiornare gli effetti collaterali. La decisione sul da farsi però non è arrivata. L'Ema ha infatti rimandato le responsabilità ai 18 ministri europei della Salute. Tra questi ovviamente anche Roberto Speranza. Sarà lui a decidere se limitare o meno l'uso di AstraZeneca.

 

 

Peccato però che dal pomeriggio a quando la Gruber è andata in onda, il ministro non si sia pronunciato. "Il governo - ha esordito la conduttrice di La7 - non sa cosa fare. Speranza ha detto che darà sapere qualcosa, magari nella notte". Un'uscita che fa pensare a una frecciata. D'altronde l'esponente di Leu avrà preso il fuso orario del Conte bis. E infatti non è stato Speranza a pronunciarsi in serata, bensì il coordinatore del Comitato tecnico scientifico. "L'Ema - ha spiegato agli italiani Franco Locatelli: - ha valutato nuovi dati resi disponibili per quanto riguarda lo sviluppo di fenomeni trombotici. Il nesso di causalità, seppur non dimostrato definitivamente, è dichiarato come plausibile". 

 

 

Da qui la decisione assunta di comune accordo con il ministro della Salute: "Abbiamo deciso di stabilire la raccomandazione per l'uso preferenziale di Astrazeneca nei soggetti oltre i 60 anni di età". Insomma, la risposta italiana all'avvertimento sul vaccino contro il coronavirus del colosso anglo-svedese è che "non ci sono motivi per non consigliare la somministrazione di Astrazeneca per ha ricevuto la prima dose".

 

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