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Striscia la notizia, le mascherine UMask irregolari. Il comandante del Nas: "Perché le abbiamo ritirate dal commercio"

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"Sul fascicolo tecnico della Model 2.1 c’erano delle discrepanze tra il prodotto testato e il prodotto finito in commercio e in più non c’era alcuna certificazione che attestasse l’efficacia di 200 ore di utilizzo promesse dall’azienda". A parlare è il comandante dei Nas di Trento Davide Perasso, che a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) ha confermato i dubbi sollevati da tempo dal Tg satirico e che hanno successivamente portato il Ministero della Salute a bloccare le vendite anche della nuova U-Mask, la “Model 2.1”.

 

 

 

 

Il tg satirico di Antonio Ricci ha iniziato a indagare a dicembre 2020 sulla vicenda U-Mask, mascherina paragonata dall’azienda che la produce ai dispositivi di protezione individuale (FFP2 o FFP3): la Model 2 avrebbe in realtà una capacità di filtrazione inferiore a quella di una comune chirurgica da 50 centesimi, la Model 2.1 non avrebbe invece superato i test sulla respirabilità. Oltre ai provvedimenti già presi dal Ministero, è tuttora aperta un’indagine della Procura di Milano.

 

 

 

 

Moreno Morello era stato ad occuparsi del caso: della mascherina amata dai vip di tutto il mondo, ma che secondo il Tg satirico filtrerebbe meno di una comune chirurgica da 50 centesimi. L’inchiesta di Striscia cominciata a fine dicembre. "Il nuovo dispositivo risulterebbe conforme per quanto riguarda l’efficienza di filtrazione m ma lo stesso non si può dire della respirabilità: dai test di due diversi laboratori, infatti, la Model 2.1 risulta avere un valore di circa 70 (Pa/cm2), quando il limite massimo consentito per mascherine di quella classificazione è 60", aveva spiegato Daniele Barbone, direttore del laboratorio BpSec

 

 

 

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