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Massimo Galli a L'Aria che tira, inquietante profezia sul vaccino: "Siamo molto lontani", ecco cosa ci aspetta

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Massimo Galli vede ancora lontana la fine dell'emergenza coronavirus. Ospite a L'Aria Che Tira su La7 l'infettivologo è stato interpellato sul primo concerto con mascherina e tampone negativo ma senza distanziamento andato in scena a Barcellona. "Potrebbe essere un modo per riaprire i teatri e gli stadi?", chiede Francesco Magnani. "Tutto è relativo al numero di vaccinazione che si riescono a fare, forse è prematuro in questa fase" esordisce Galli per poi specificare: "Sapendo che le vaccinazioni che facciamo ora riusciranno a limitare la circolazione del virus, siamo lontani dal poter lavorare sull'immunità di gregge". Secondo l'esperto i numeri non sono ancora rassicuranti. Motivo per cui "siamo vicini, ma non ci siamo ancora arrivati" a queste libertà. 

 

 

Ma Galli non ha da ridire solo sugli svaghi. "Affermazioni tipo che le scuole non sono elemento di disturbo e di pericolo, in base ai dati che vedo io, mi sembrano azzardate". Insomma, Galli frena sull'idea di Mario Draghi di far tornare gli alunni dietro i banchi già dopo Pasqua, anche se in zona rossa. "Purtroppo - conclude  il direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano  - sono un elemento (di pericolo, ndr), specie in presenza di varianti che incidono anche su bambini e ragazzi".

 

 

Ecco spiegate a SkyTg24 le sue ragioni: "Per i bambini e i ragazzi che sono a scuola senza mascherina il pericolo sta nel prima e nel dopo della scuola. Nel trasporto pubblico prima, e poi non c'è giardinetto pubblico dove sulle panchine non si vedono gruppetti di ragazzi a grappolo, spesso senza mascherina. Sono situazioni che alimentano il diffondere dell'epidemia. Bisogna essere consapevoli e intervenire su questo nelle maniere lievi in modo da non esser sempre prescrittivi con i ragazzi. Serve qualche programma che cerchi di sviluppare la responsabilità forse andrebbe più intensivamente sviluppato". 

 

 

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