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Non è l'Arena, il dottore dell'Asl inchioda Andrea Scanzi: "Vaccino, altri prima di lui. Mi telefonava per farselo fare"

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Tiene ancora banco la vaccinazione, con ogni probabilità non dovuta, di Andrea Scanzi. A Non è l'Arena è Massimo Giletti a mettere nero su bianco come stanno davvero le cose e smentire una a una le giustificazioni del giornalista del Fatto Quotidiano. Per prima, cosa proprio non torna al conduttore di La7, è la spiegazione data da Scanzi. Il giornalista ha spiegato di aver fatto richiesta a febbraio, ma solo come “panchinaro”, cioè nel caso in cui una dose a fine giornata non fosse stata utilizzata e avesse rischiato di essere buttata. Peccato però che, come ricorda anche Giletti, è conservabile in frigorifero anche per 48 ore.

 

 

A confermare quanto detto da Scanzi, il dottor Evaristo Giglio, nonché direttore dell’Asl di Arezzo. Questo almeno per quanto riguarda i fatti, perché per il medico le date non tornano. Il motivo? Scanzi ha detto di essersi vaccinato come caregiver, ma al momento questi ultimi non erano ancora stati inseriti dal governo nella lista dei possibili "panchinari". Anche se "le verifiche sul caso di Scanzi sono ancora in corso". E ancora: “Scanzi, da quello che lui e il suo medico di famiglia hanno detto, sarebbe un caregiver di questi famigliari ammalati che risultano nella lista dei vulnerabili. Scanzi era l’ultimo di questa lista. Anzi, si è trovata una situazione convincente per cui, avanzando queste due dosi e con lui che da tempo aveva chiesto di essere chiamato come “panchinaro". Prima non era mai stato preso in considerazione, perché per quanto mi riguarda si poteva aspettare anche un altro mese o forse un altro anno. Da parte mia non c’è stata assolutamente nessuna forzatura da questo punto di vista". 

 

 

Da qui la stoccata, perché secondo Giglio "prima di Scanzi ce n’erano tanti altri. Quindi lui poteva aspettare. Ma il medico di base del giornalista gli ha detto che Scanzi avrebbe aspettato, l’importante è che prima o poi fosse stato chiamato al momento opportuno”. Smentita, o quasi, anche la tesi portata avanti dallo stesso Scanzi che ha ripetuto di aver ricevuto diverse telefonate per la somministrazione del vaccino. “Ho ricevuto altre telefonate anche dallo stesso Scanzi, evidentemente gli hanno dato il mio numero...Mi ha detto, guardi, non so se il medico le ha accennato la mia situazione, io sono sempre disponibile quando voi potete. E io gli ho risposto che sarebbe passato del tempo, perché abbiamo altre priorità”.

 

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