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Atlantide, il delirio di Rula Jebreal sugli inglesi razzisti? Imbarazzante silenzio di Andrea Purgatori: in onda questa roba

Giovanni Torelli
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Chiariamo subito: qui intenderemo la "purga" in senso dantesco come l'eliminazione delle impurità morali e il liberarsi dalle proprie colpe con la penitenza. Ebbene, il Purgatorio del giornalista Andrea Purgatori che, a differenza della Commedia di Dante, non si trova su un monte ma sull'isola di Atlantide (il programma da lui condotto su La7), più che a un luogo di purga assomiglia a un Inferno dove gli spiriti "maledetti" vengono giudicati e condannati. La giornalista Rula Jebreal in una delle sue apparizioni ad Atlantide, programma di La7 condotto da Andrea Purgatori Si aveva questa sensazione l'altro giorno quando Purgatori, come un Caronte dagli «occhi di bragia», trattava con toni gravi - pur essendo l'argomento leggerissimo, ossia le diatribe all'interno della casa reale inglese - del presunto razzismo subito da Meghan Markle da parte della regina Elisabetta & Co. Dando per oro colato le parole della moglie del principe Harry, pronunciate in un'intervista ma non sostenute da riferimenti puntuali («Nei mesi in cui ero incinta del mio primo bambino ci dissero che non gli sarebbe spettato alcun titolo» perché «"non sappiamo quanto sarà scura la sua pelle"») e, come tali, da prendere con beneficio di inventario, Purgatori costruiva un intero programma sull'emergenza xenofobia alla corte dei Windsor. Provando a convincere lo spettatore che sia stata quella la vera ragione della fuga dei due sposi da Buckingham Palace: il fatto che Meghan sia nera. E per di più donna. 

 

Per sostenere questa tesi il conduttore invitava in studio la giornalista Rula Jebreal, la quale cominciava a emettere sentenze (a destra più che a manca), mandando tutti al diavolo. Nel girone dei Razzisti ci finiva l'intera società britannica «profondamente razzista» e ovviamente Boris Johnson che «quando era sindaco di Londra, insultava Obama dicendo che lui odiava il Regno Unito perché ha origini africane» (ma da quando dire che uno ha origini africane è un'offesa?). Nel girone dei Sessisti veniva scaraventata, udite udite, Margaret Thatcher, rea di essersi fatta chiamare Lady di Ferro e quindi di aver tradito la causa delle donne (ma perché, il ferro è un metallo maschilista?) nonché di non aver voluto donne come ministri (ma una leader sarà libera di scegliere che ministri avere o no?). E poi, capolavoro dei capolavori, la Jebreal destinava nel girone dei Fascisti «i Repubblicani» americani che «sono fascisti dentro». Parlava, ci permettiamo di far notare, del partito cui sono appartenute personalità come Eisenhower, che il fascismo vero lo ha combattuto e vinto, o come Reagan, un liberale che aveva in odio ogni forma di totalitarismo.

 

Ma vabbè. Con la stessa ermeneutica del "capisco solo quello che voglio capire", due giorni fa Purgatori, ospite di Tagadà, aveva parafrasato a modo suo le parole di Draghi contro la gestione regionale della campagna vaccinale. E mandato al diavolo la Lombardia: «Le bacchettate di Draghi», aveva detto, «hanno a che fare con i partiti che governano le Regioni del Nord Italia, i partiti del centrodestra, in particolare la Lega di Salvini che in questo momento sta dando in Lombardia dimostrazione di inefficienza totale». Ma come faceva Purgatori a saperlo, si era mica sentito in privato con Draghi? A furia di mandare questo e quello all'Inferno, tuttavia all'Inferno ci sta sprofondando il programma. L'altro ieri, con una concorrenza floscia, Atlantide è rimasto fermo al 2,8% con 654mila spettatori. Aveva fatto ancora peggio il 17 e il 10 marzo, inchiodato al 2%. Eh già, per Purgatori la strada per uscire a riveder le stelle è molto lunga. Anche se lastricata di buoniste intenzioni.

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