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Non è l'Arena, "Sangue dappertutto". Massimo Giletti e il video censurato di Fabrizio Corona: cosa è successo prima dell'arresto

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Massimo Giletti a Non è l’Arena ha mandato in onda una telefonata con Fabrizio Corona e la madre, avvenuta poco prima dell’arresto. O meglio, della corsa in ospedale, dato che l’ex re dei paparazzi quando ha saputo di dover tornare in carcere - il Tribunale di Sorveglianza gli ha revocato gli arresti domiciliari e imposto di scontare la pena in cella fino al 2024 - si è provocato delle ferite profonde sui polsi, cospargendosi il volto di sangue. 

 

 

Il tutto era stato immortalato in un video pubblicato - e poi censurato - sui social: Corona era anche andato in escandescenza con i poliziotti che gli avevano preso il cellulare, arrivando a rompere uno dei vetri dell’ambulanza. Tutto sotto gli occhi della madre, che sperava che il figlio fosse sulla buona strada per riprendersi dal grave disturbo della personalità da cui è affetto e da cui si stava curando da quando era agli arresti domiciliari. 

 

 

Giovedì io ricevo una telefonata - ha ricostruito Giletti - ero in redazione ed ero stato avvisato della situazione. A telefono c’erano Fabrizio e la madre”. Proprio quest’ultima, in lacrime, è stata la prima a parlare con il giornalista di La7: “Un’altra fatica enorme, qui c’è sangue dappertutto. Massimo, è il mio bambino, è proprio una cosa improvvisa, una cosa ingiusta, tu lo sai. Era migliorato, te lo giuro. Era diventato buono”. Poi è intervenuto Corona, che si è limitato a dire: “Tra un’ora mi portano dentro, vado io a piedi. Ti voglio bene, ciao”. 

 

 

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