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Otto e Mezzo, Andrea Scanzi invoca Mario Draghi: "Dovrà fare quello che gli riesce peggio contro il 'cazzottone' AstraZeneca"

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“Questo è un guaio per tutti noi e anche per Mario Draghi”. Così Andrea Scanzi ha commentato la notizia di giornata, ovvero il blocco da parte di alcuni paesi europei al vaccino di AstraZeneca per alcuni casi di trombosi. Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il giornalista del Fatto Quotidiano ha espresso il suo parere sulla vicenda che ha generato grande allarme, nonostante non ci sia alcuna evidenza di una correlazione tra le morti e il siero, dato che sono stati registrati circa 30 casi di trombosi su 5 milioni di vaccinati, un’incidenza davvero molto bassa. 

 

 

“Quello che è successo oggi è stato un discreto meteorite emozionale - ha dichiarato Scanzi - mette molta paura perché va a cadere su un paese stremato dalla pandemia e che si trova a metà strada tra l’attitudine alla brutta notizia e lo sfibramento nervoso. Ci hanno detto di resistere 2-3 mesi e invece alla fine abbiamo scollinato, con il ministro Roberto Speranza che ci dice che forse entro fine settembre quasi tutta Italia sarà vaccinata”. 

 

 

In tale scenario come si inserisce il premier Draghi? “Può fare poco perché non è attrezzato per i miracoli. C’è una problematica contrattuale, con l’Ue che ha accettato dei contratti allucinanti e anche per questo arrivano poche dosi. Poi però c’è anche un problema emozionale, con Draghi che purtroppo dovrà fare quello che gli viene male, ovvero tranquillizzare gli italiani. Lui è efficiente, bravo e capace di farsi sentire con l’Ue - ha spiegato Scanzi - ma dovrebbe far arrivare il messaggio che il vaccino è sicuro e va fatto. A livello emotivo - ha chiosato - questo è un bel cazzottone e non ci voleva per niente”. 

 

 

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