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Non è l'Arena, la prima vittima di Alberto Genovese esplode: "Gente di me***, mi sono rotta il ca***"

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Si parla del caso Genovese a Non è l'Arena. In collegamento, di spalle, la prima vittima di Alberto Genovese oggi in carcere per violenza sessuale e cessione di droga. "Possono dire quello che vogliono - commenta la giovane in riferimento a chi vuole insabbiare il caso -, tanto la Legge farà giustizia. La Procura ha già detto che quella violenza c'è stata". La ragazza, stando a quanto raccontato al Corriere della Sera, è stata venti ore “sequestrata” nella camera da letto di Genovese, stordita dalla droga dello stupro fino al suo risveglio “con le manette”.

 

 

Per la 18enne tutto sarebbe racchiuso "nei video originali". Qui, spiega a Massimo Giletti su La7, "si vede tutto quello che è successo". Dire il contrario? "Penso sia un modo per far apparire mediaticamente le cose diverse. L'importante - conclude la giovane - è che i video li abbia la Procura". E alla domanda del conduttore se può darle fastidio essere accusata di mentire, tuona: "Certo. Mi dà fastidio, ma ormai mi sono rotta il c***o anche di dovermi giustificare. Possono dire quello che vogliono, tanto la Legge farà giustizia". 

 

 

A scoperchiare il mistero della "compravendita" dei filmati delle notti folli di Genovese sono state Le Iene. Il programma di Italia Uno è stato infatti avvicinato da una coppia che mostrava video originali delle violenze durante i festini. "Io questi video non li ho visti - mette subito le mani avanti la vittima -, il mio avvocato non ne è in possesso. Ma quelle immagini io non potrò dimenticarle, me le terrò per sempre nella mente, nella memoria". E ancora sui soldi che i detentori vorrebbero ricavare dalla vendita dei filmati: "Quando ho scoperto che alcuni vogliono fare soldi così, ho pianto per un giorno intero. Però esiste gente di me***".

 

 

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