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Otto e Mezzo, "redazione nel caos": indiscrezioni rovinose per Lilli Gruber, "abbattuta" da Mario Draghi?
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L'arrivo di Mario Draghi preoccupa i talk politici. Dopo il via libera su Rousseau, anche il Movimento 5 Stelle ha dato il proprio benestare. All'ex governatore della Banca centrale europea non manca che salire al Colle e sciogliere la riserva. Un passo che semina il panico in tv. Il motivo? Il riposizionamento. Come ricorda Il Corriere tutti, chi più chi meno, dovranno rivedere la linea politica. Su Rete 4 per esempio erano più schierati a favore della Lega, "ma ora che la Lega è diventata quasi europeista - si chiede il quotidiano di Fontana - cosa faranno?". Ma le reti Mediaset non sono le uniche a temere. Dagospia parla di una "redazione nel caos" per descrivere la situazione di La7. O meglio - come la definisce Dago - "tele-fatto quotidiano".
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Aldo Grasso si chiede se Marco Travaglio, nonostante l'uscita di Giuseppe Conte e da buon ideologo dei grillini,avrà ancora tutto lo spazio di cui ha goduto finora? Magari proprio a Otto e Mezzo da Lilli Gruber dove era ospite fisso. Non è da meno Viale Mazzini. "In Rai - scrive Grasso - sono in angoscia perché non sanno come comunicare direttamente con Draghi. Insomma - è la conclusione del giornalista - "lo schema, il programma di Mario Draghi agita i talk, li agita profondamente. Speriamo li renda, paradossalmente, meno verbosi".
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Con ogni probabilità a preoccuparsi maggiormente sarà proprio La7. Ogni sera su Otto e Mezzo andava in onda la predica di Travaglio e Andrea Scanzi a favore del fu avvocato del popolo. Non è un caso che il direttore del Fatto conti ben 184 presenze dalla Gruber. A seguirlo, con 129 apparizioni, Beppe Severgnini del Corriere della Sera. Poco più dietro un'altra firma del Fatto, nonché altro strenuo sostenitore del governo giallorosso: Scanzi. Quest'ultimo conta 127 serate. Ma non è finita con 118 puntate si piazza al quarto posto il fondatore del quotidiano, Antonio Padellaro. E ora come farà la Gruber?
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