CartaBianca, Vittorio Feltri sulla cacciata di Mauro Corona: "Come hanno fatto fuori il montanaro barbuto", ciò che ancora non sapevate
La vicenda di Bianca Berlinguer, conduttrice di un programma televisivo su Raitre, Cartabianca, è diventata un tormentone. Da varie settimana uno che era oramai ospite fisso del talk-show, Mauro Corona, non si presenta più davanti alle telecamere, licenziato in tronco dal direttore di rete (bravo giornalista) a causa di un battibecco (il becco c'entra) che l'ottima collega ebbe come l'ospite. Il quale durante una puntata, non ottenendo al volo la possibilità di intervenire, si spazientì e diede della gallina alla signora in questione, che giustamente aveva in mano il pallino della discussione.
Poteva essere considerato, l'incidente, un semplice siparietto, invece i dirigenti del supposto servizio pubblico allontanarono il montanaro barbuto dagli studi, manifestando la volontà di non volerlo più vedere. Niente di tragico, ma molto di antipatico. Perché Bianca, essendo una persona intelligente benché di ceppo comunista, sorvolando sul piccolo bisticcio, si era dichiarata e ancora dichiara di voler ricevere nel proprio salotto l'uomo delle nevi.
"I comunisti li riconosci anche con la mascherina". Facci senza pietà: ecco il loro segno distintivo
Una rappacificazione sarebbe stata una simpatica conclusione dell'attrito, eppure constato che tarda a venire e ciò mi dispiace. Intanto perché le tv sono diventate noiose nonché troppo verbose, mentre i dialoghi della Berlinguer con Mauro erano piacevoli. E adesso ci mancano. Tra l'altro vorrei segnalare a chi mi legge che "gallina" non è un termine offensivo, trattandosi, la chioccia, di un animale non solo simpatico ma anche assai intelligente. Io di pollame un po' mi intendo avendo avuto un pollaio meglio organizzato del Parlamento e anche di un giornale. Ho osservato a lungo qualche esemplare con prole. Uno spettacolo della natura.
I pulcini sono amati dalla mamma in modo delicato, molto più delicato e protettivo rispetto alla dedizione riservata dalle donne verso i figli. I piccini seguono la pollastra ogni passo, e lei ha un occhio per tutti, li protegge con generosità e attenzione. Le galline capiscono pure gli uomini, dei quali non sfugge loro il significato di un gesto. Ne avevo una, chiamata Armida in omaggio a una mia zia, che mi stava alle calcagna, suscitando nel gallo un certo nervosismo perché forse temeva che mi fidanzassi con lei. Concludo. Un pollaio è una scuola di vita. Non mangio pollastri, li adoro.