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Lilli Gruber, lo spot degli assorbenti e la sparata femminista: "Eppure per le patatine…"

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Lilli Gruber è finita suo malgrado al centro di una piccola polemica con alcune lettrici del Corriere della Sera e di 7 per via di due spot pubblicitari sugli assorbenti mandati in onda durante Otto e Mezzo. Da alcune telespettatrici sono stati ritenuti una mancanza di rispetto nei confronti delle donne: “Le sembra rispettoso deridere la vulva e le mestruazioni femminili?”, ha tuonato una lettrice che si firma Maria Rosa Luisa: “Vedere un assorbente sporco di sangue secondo lei è un bel messaggio per i ragazzi adolescenti che così, provando ribrezzo per quanto vedono, si sentono autorizzati a deridere le compagne di classe? Anche da qui passa il bullismo”.

 

 

La replica della Gruber non si è fatta attendere: “Come sempre quando si tratta del corpo femminile si grida allo scandalo, anche se siamo nel ventunesimo secolo. Premesso che ognuno di noi ha la propria sensibilità, vorrei ricordare che entrambi i brand hanno realizzato la pubblicità per incentivare la vendita dei loro prodotti, e mi pare difficile immaginare che avessero intenzione di deridere o sbeffeggiare le proprie potenziali clienti”.

 

 

Poi la conduttrice di Otto e Mezzo ha sottolineato che la pubblicità della vulva si rivolge chiaramente a un pubblico giovane “e non è la prima che cerca di scardinare il tabù delle mestruazioni, soprattutto tra le ragazze, che spesso vivono quei giorni e la loro fisicità come un handicap”. Infine la Gruber ha ricordato un celebre spot di Rocco Siffredi: “Ma perché nessuno si è indignato per la pubblicità in cui un famoso pornoattore allude alle donne paragonandole a delle patatine? Quello è un messaggio più educativo per i nostri ragazzi?”. 

 

 

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