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Tagadà, Alessandro De Angelis sulla letterina di Tommaso a Conte: "La didattica a distanza funziona. Dovrebbe essere contenta Azzolina"

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"La lettera è rassicurante per il Paese perché significa che funziona molto la didattica a distanza. Possiamo stare tranquilli, il ministro Azzolina anche". Alessandro De Angelis commenta così, con una battuta, la lettera che un bambino di 5 anni, Tommaso Z., ha scritto a Giuseppe Conte, chiedendogli rassicurazioni su Babbo Natale in periodo Covid. Lo scambio tra il premier e il piccolo è stato rilanciato sui social dal presidente del Consiglio. Ospite di Tiziana Panella a Tagadà, il vicedirettore dell'Huffington Post - mettendo da parte l'ironia - ha commentato il curioso episodio. "E' evidente che Conte è devoto al dio della comunicazione. E' attento a questo storytelling, a questa narrazione. E per gli amanti del genere, Casalino è bravissimo", ha spiegato, riferendosi al portavoce del premier, Rocco Casalino. 

 

 

 

De Angelis, però, si è soffermato anche su un altro aspetto: "Dal punto di vista politico è evidente che c'è una difficoltà. E lo dimostra anche il ricorso a queste trovate. Nella prima fase, quando Conte sentiva di avere il consenso del Paese alle spalle, si assumeva le sue responsabilità, parlava in continuazione". Secondo il giornalista, il premier userebbe queste tattiche per evitare di prendere di petto i problemi attuali. "Chiudere in questo momento è impopolare, perché la gente non ce la fa". Stando a De Angelis, servirebbe un discorso di verità, in cui "non prometti letterine da Babbo Natale, ma dici al Paese che saranno mesi difficili, di sudore, lacrime e sangue, spingendo tutti a uno sforzo straordinario". Solo in questo modo, quindi, potrebbe esserci spirito di collaborazione. "Invece da questa difficoltà se ne sta uscendo con lo scaricabarile e con gli algoritmi", ha concluso. 

 

 

 

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