Otto e Mezzo, Alessandro Sallusti attacca e Andrea Scanzi sbrocca: "Allora deve suicidarsi?", pronto a tutto per Giuseppe Conte
Che il governo si sia fatto trovare impreparato alla seconda ondata di coronavirus è ormai cosa certa. La pensa così anche Andrea Scanzi, firma del Fatto Quotidiano, che - ospite a Otto e Mezzo di Lilli Gruber in onda su La7- ha fatto diversi paragoni con altri Paesi: "Se Giuseppe Conte deve dimettersi, Donald Trump che deve fare? Suicidarsi? Bolsonaro si dà fuoco in pubblica piazza? Cosa fa Macron? Cosa fanno in Spagna? Cosa fanno in Portogallo? Cosa fanno in Germania dove stanno addirittura peggio di noi? Bisognerebbe guardare oltre il proprio ombelico e rendersi conto che siamo dentro una pandemia mondiale". Secondo il giornalista, quindi, siamo tutti sulla stessa barca e nessuno sarebbe riuscito a fare meglio.
Per di più, secondo Scanzi, non ci sarebbero neanche delle alternative. "Conte ha sbagliato, certo, il governo non era pronto per la seconda ondata. Ma come ovviamo a questi problemi? Andiamo a votare adesso oppure facciamo un governo delle larghe intese con gente che fa fatica a non accoltellarsi? Diamo il Paese in mano a Matteo Salvini che fino a 5 giorni fa ancora era contro il coprifuoco?", ha continuato in collegamento con Alessandro Sallusti. Che poi ha risposto: "Nel 2011 arrivò il papa straniero", riferendosi al governo Monti, che successe a Berlusconi in piena crisi economica. Pronta la replica di Scanzi: "Non c'entra nulla con la pandemia mondiale del 2020, che c'entra lo spread con la situazione attuale?". Il direttore del Giornale, allora, ha fatto riferimento al ristoro che dovrebbe arrivare a metà novembre alle aziende danneggiate dall'ultimo Dpcm: "Se il 13 novembre non arrivano i soldi, il problema non è la pandemia. Nessuno dice a Conte che la pandemia sia colpa sua, ma se non arrivano i soldi il 13 novembre, io non lo so come fanno a stare in piedi. Ci proveranno, ma non so come andrà. Auguri".