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Alberto Zangrillo a Non è l'Arena: "Perché sono rimasto in silenzio", lezione ai colleghi che lo attaccano

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“Da che cosa è dettato il suo silenzio delle ultime settimane? Dallo scontro con i colleghi?”. A Non è l’Arena Massimo Giletti ha incalzato Alberto Zangrillo, che non si è affatto tirato indietro in diretta su La7. “Ho continuato a lavorare - ha risposto il medico di Silvio Berlusconi, tacciato di essere un ‘negazionista’ in maniera insensata - ho cercato di non sovraespormi. Ho sentito la necessità di tutelarmi, cercando di fare una fotografia della realtà e di dare sempre meno spazio a delle previsioni che rischiano a volte di essere disattese”.

Poi Zangrillo ha fatto il punto sull’attuale situazione epidemiologica dell’Italia: “Siamo di fronte a un numero di contagiati molto elevato, personalmente cerco di affrontarlo con i miei collaboratori con freddezza, lucida analisi del dato e soprattutto senza spingersi in considerazioni che rischiano di terrorizzate e quindi di rovinare un quadro che è difficilissimo da organizzare”. Infine Zangrillo ha sottolineato l’importanza di fornire informazioni corrette ai potenziali malati o a coloro i quali temono di diventarlo: “Se non vengono gestiti a casa il più possibile, questi si presentano tutti in pronto soccorso e così non ce la facciamo. Su 100 pazienti almeno il 50 per cento potrebbe ricevere assistenza domiciliare”. 

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