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Roberto Benigni a Il sogno: "Unione europea con esercito comune, sarebbe il più forte al mondo"

giovedì 20 marzo 2025

2' di lettura

Doveva essere solo uno "show-evento", quello di Roberto Benigni. Ma a tratti si è trasformato in un comizio politico sull'Europa e il futuro dell'Unione europea. "Il sogno della pace universale è fattibile? Quasi tutti mi risponderebbero di no, io vi dico che non solo è raggiungibile ma inevitabile - arringa il pubblico il grande comico e regista toscano, premio Oscar con La vita è bella -. La guerra finirà per sempre, non c'è alternativa, non può che finire così. E siamo noi europei che dobbiamo dire agli altri: siete fratelli".

La conclusione dello spettacolo Il sogno è quasi utopia. Ma altri passaggi del lungo monologo sono molto più concreti e pragmatici. Quasi un manifesto.  All'Europa "servono una difesa e una politica estera comune. Facendo un esercito comune non si perde sovranità, si recupera. Avremmo l'esercito più forte al mondo e risparmieremmo tanti soldi. Invece tanti piccoli eserciti da soli non contano nulla", è la tirata di Benigni. "Ci vogliono deboli e divisi perché hanno paura: in Europa siamo 500 milioni, 100 milioni più degli Usa, quasi 4 volte la Russia. La nostra moneta diventerebbe la prima valuta negli scambi commerciali", ha aggiunto. 

E ancora: in Europa bisognerebbe dare più potere al Parlamento e abolire il diritto di veto nelle votazioni del Consiglio. "Il Parlamento europeo non ha poteri, in particolare sugli esteri e sull'economia. I deputati possono discutere ma non prendono decisioni. E' come avere un diamante che non vale niente". "Chi ha davvero i poteri è il Consiglio europeo dove siedono i capi di governo che si preoccupano solo dei loro interessi. Bisogna dare più poteri al Parlamento. Siamo noi, l'abbiamo votato, ma per loro non conta nulla". Sul diritto di veto, "si decide all'unanimità nel Consiglio, tutti devono essere d'accordo, se uno dice no si ferma tutto e infatti siamo quasi sempre fermi. E' una cosa decisiva, dipende tutto da questo". 

C'è anche spazio per la speranza: "I giovani sono la miglior garanzia per il futuro dell'Europa, nessuno potrà convincerli a richiudersi nei confini nazionali, a tornare alla lira. Per non parlare della guerra, ma come fai a dire a un giovane 'Tieni, questo è il mitra. Spara'? Siete la generazione più istruita della storia, ci sono più diplomati e laureati in Europa di quanti se ne siano mai visti - ha aggiunto, rivolgendosi ai giovani -. Con questa forza che avete potete fare tutto". 


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