Cerca
Cerca
+

Luciana Littizzetto stroncata dal colonnello Paglia: "Onore delle armi, la storia dice altro"

Roberto Tortora
  • a
  • a
  • a

I sermoni di Luciana Littizzeto a “Che Tempo Che Fa” sul Nove fanno ridere e divertire. Ma non a tutti. La satira inopportuna contro le divise ha fatto storcere il naso al tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al Valor militare, oggi consigliere del ministro della Difesa, Guido Crosetto. In particolare, non sono piaciute le offese della comica torinese sul tema del riarmo dell’Unione europea: “Noi italiani non siamo capaci di fare la guerra. Facciamo cagarissimo a combattere”. Poi, immancabile, l’affondo sul generale Roberto Vannacci, mostrato ad hoc, cioè in vestaglia: “Uno così, a destra e contro i diritti civili, che in confronto Putin è Pannella”.

Il colonnello Paglia nel 1993 perse l’uso della gamba a Mogadiscio, durante l’operazione “Checkpoint Pasta” e, intervistato dal Tempo, non ci sta a quest’ironia: “Rispetto la signora Luciana Littizzetto come donna e come artista. Ammiro la sua sottile ironia ed il fine sarcasmo. Ma credo che esiste un limite che non dovrebbe essere sconfinato e che di fronte a Donne ed Uomini, che con onore indossano l’Uniforme, bisogna solo inchinarsi. È vero che per spettacolo ed audience si deve dire ciò che la gente vuol sentir dire, ma non funziona sempre così. Prendere come esempio l’europarlamentare Roberto Vannacci lo trovo altrettanto irriverente rispetto a dei signori Generali che fanno parte delle nostre Forze Armate. E che meritano apprezzamento per tutto quello che fanno per la nostra Nazione. È ingiusto – dice ancora il tenente colonnello Medaglia d’oro – alterare la realtà nell’affermare che i nostri militari hanno perso più che vinto. La storia dice altro. E ci sono anche battaglie che se è vero che abbiamo perso come ad El Alamein, abbiamo ricevuto l’onore delle armi per il coraggio dimostrato ed è questo che fa la differenza. Si può perdere in tanti modi ma i nostri lo hanno sempre fatto con grande onore”.

 

 

Quindi, per chiudere, un’altra lezione di stile: “A livello internazionale le nostre Forze Armate sono quotate e rispettate da tutti. E questo è un qualcosa che ci siamo guadagnati sul campo grazie al sacrificio dei nostri uomini. La signora Littizzetto avrebbe potuto tranquillamente risparmiarsi quelle parole. Che questa volta non hanno prodotto sorriso ma solo fastidio perché in quelle mimetiche, in quelle Uniformi c’è tutta la nostra storia che dovrebbe semplicemente inorgoglire. Sarebbe bello – conclude Paglia – se una grande artista come Lei, riuscisse a chiedere scusa non tanto a noi, che comunque continuiamo a rispettare il nostro giuramento quotidianamente, ma ai nostri Caduti che hanno sacrificato il dono più prezioso per renderci tutti liberi compreso chi continua a fare spettacolo, denigrando”. Si attende la replica di Luciana Littizzetto, ad ora non pervenuta.

 

 

 

 

Dai blog