Cerca
Cerca
+

Gene Hackman, i sette giorni col cadavere della moglie: che cosa è successo davvero

Esplora:

Alessandro Dell'Orto
  • a
  • a
  • a

È rimasto da solo per sette giorni, confuso, isolato dal mondo e distaccato dalla realtà a fianco del cadavere della moglie senza capire che fosse morta. Gene Hackman, 95 anni e una grave forma di Alzheimer, ormai incapace di badare a se stesso, non si è reso conto di niente e, chissà con quali sofferenze fisiche, visioni e condizioni igieniche, senza cibò ne medicinali, si è spento lentamente fino a crollare per un arresto cardiocircolatorio.

Una fine atroce e triste, un dramma della solitudine che i più faticano a comprendere e immaginare perché contrasta violentemente con il mondo dorato di Hollywood, del cinema, delle superstar, dei dollari e della fama. Sì, è difficile pensare a Gene Hackman - lo straordinario attore vincitore di due Oscar (Il braccio violento della legge, 1971; Gli spietati, 1992) su cinque candidature e quattro Golden Globe, un mito del cinema- come a un vecchio malandato e malato, senza aiuti e senza amici. Senza parenti.

 

 

Eppure è così e la tragedia avvenuta a Santa Fe, in New Mexico, si è trasformata inevitabilmente da giallo - i cadaveri della coppia sono stati trovati lo scorso 26 febbraio dal personale della manutenzione in stanze diverse, senza segni di traumi e senza vita da sicuramente più di 24 ore, già parzialmente mummificati - a semplice e drammatica storia di disperazione e abbandono come, purtroppo, tante altre. Le autopsie hanno tolto a questa vicenda ogni aspetto misterioso e pruriginoso, raccontando che in realtà Gene Hackman e sua moglie Betsy Arakawa, 65 anni, pianista classica, sono morti per cause naturali Nessun omicidio. Nessun incidente.Niente di sospetto.

MALATTIA FULMINANTE
La donna, secondo le indagini effettuate dalle autorità di Santa Fe, sarebbe deceduta l’11 febbraio a causa di una grave infezione polmonare (dall’evoluzione rapidissima) causata dal virus Hantavirus che si contrae, solitamente, con l’esposizione a urina, saliva o escrementi di topo in case o aree poco ventilate (tra il 1993 e il 2022 sono stati registrati in totale 869 casi negli Stati Uniti, la maggioranza dei quali proprio in New Mexico). Arakawa, fino a qualche giorno prima, stava bene e non aveva alcun problema: il 9 febbraio aveva ritirato il cane della coppia, Zinna, da una clinica veterinaria dopo una delicata operazione (è stato trovato morto pure lui, mentre altri due cani sono sopravvissuti e girovagavano per la casa), mentre il giorno del decesso aveva inviato un’email al suo massaggiatore, si era recata in un negozio di alimentari e in una farmacia (dove era stata ripresa dalle telecamere di sicurezza con una mascherina, abitudine che aveva adottato proprio per proteggere il marito debilitato), si era fermata in un negozio di cibo per animali ed era tornata a casa intorno alle 17.15. Pochi minuti prima di accusare il malore fatale in bagno, dove è stata ritrovata accanto a una piccola stufa nera e a un flacone arancione di pillole (per la tiroide) sparse ovunque.


Il corpo di Hackman, invece, era in una stanza adiacente alla cucina, con accanto a sé il bastone e gli occhiali da sole. L’attore, affetto da demenza, non avrebbe capito la situazione e sarebbe rimasto a vagare per sette giorni nella villa di 835 metri quadrati, senza cibo e medicine, disorientato e incapace di chiedere aiuto: il 18 febbraio il suo pacemaker ha registrato per l’ultima volta ritmi cardiaci, che dal giorno prima erano “anormali”. Quello che lascia perplessi, sorpresi, tristi, però, è che i corpi senza vita siano stati trovati solo il 26 febbraio e, casualmente, da un addetto delle manutenzioni: come è possibile che per tre settimane nessuno - né i tre figli Christopher Allen, Leslie Anne ed Elizabeth Jean, né i numerosissimi parenti, né i conoscenti o gli inservienti - si sia allarmato, si sia preoccupato della salute del padre o del silenzio della coppia?


IL RANCH E LA PRIVACY
I figli hanno raccontato che «erano alcuni mesi» che non contattavano il genitore e gli amici di lunga data Daniel e Barbara Lenihan hanno spiegato che «non è stato per niente strano non sentirli per diversi giorni, avevano deciso di vivere per conto loro, isolandosi da tutti, e noi avevamo rispettato la loro scelta». Già, una precisa volontà condivisa dai due (Gene e Betsy si erano conosciuti negli anni Ottanta e sposati nel 1991, cinque anni dopo il divorzio di lui dalla prima moglie Filipa Maltese, che gli ha dato i tre figli) fin dai primi anni Novanta, quando si erano trasferiti nella villa situata su una collina nella comunità privata di Santa Fe, un rifugio per celebrità e artisti. Il luogo ideale, insomma, per restare isolati soprattutto dopo che Hackman, noto perla sua riservatezza, si era ritirato dalle scene nel 2004 e voleva un posto distante da tutto e tutti, che garantisse massima privacy, per potersi dedicare senza scocciatori alla pittura e alla scrittura di romanzi (lei lo aiutava a dar forma ai suoi scritti e aveva co-fondato un negozio di design di interni locale). Ed è proprio lì, in quel ranch lontano dai riflettori, dal grande pubblico e anche da amici e familiari, che sono morti tragicamente senza che nessuno se ne accorgesse.

 

 

Dai blog