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Oscar 2025? La matematica li ha già assegnati: ecco chi vince
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Tra le varie previsioni dei vincitori dei prossimi Oscar (domani notte le statuette) ne spicca una parecchio suggestiva e interessante, formulata dall’autorevole magazine di cinema The Hollywood Reporter Usa. La testata ha elaborato infatti un modello matematico con cui è in grado di prevedere meglio del Mago Silvan chi metterà le mani sulla statuetta, categoria per categoria. Il modello include premi dell’industria cinematografica (dai Golden Globe ai Critic Choice), le altre categorie in cui un film è nominato, le valutazioni della critica, le quote delle scommesse e altri dati vari. Per ogni categoria, il modello determina quanto ogni variabile abbia influenzato gli Oscar in passato, con un peso decrescente per gli anni più lontani, poiché la composizione degli elettori cambia nel tempo.
«L’inclusione delle quote delle scommesse serve a catturare fattori che potrebbero influenzare i votanti dell’Academy», si legge, «ma che non sono già stati presi in considerazione dai premi precedenti. The Hollywood Reporter, Bibbia dell’entertainment americano, ottiene dunque una serie di probabilità per ogni candidato, che rappresentano le possibilità di vittoria. E in una stagione degli Oscar così imprevedibile, con ad esempio la favorita Karla Sophia Gascon probabilmente fuori dai giochi per le vecchie frasi razziste scovate su Twitter, quello che conta sono le possibilità. Certezze non ce ne sono. Secondo la matematica, dunque, sarà Anora ha poco più del 50% di possibilità di vincere come miglior film, un valore forse più alto di quanto molti si aspetterebbero.
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Tanti infatti sostengono che i favoriti siano Conclave o The Brutalist e non questa pellicola di Sean Baker che comunque aveva già vinto (a sorpresa) la Palma d’Oro a Cannes 2024. Perché Anora? Per la serie impressionante di trionfi, inclusa una settimana di: Critics Choice Awards, Producers Guild Award, Directors Guild Awards. Mica poco. Ma è anche una questione di “debolezza” nei percorsi degli altri film: Conclave è arrivato secondo grazie alle vittorie ai Bafta e ai Sag, ma vincere senza una nomination alla regia è cosa molto ardua: sarebbe solo il settimo film in 97 anni a riuscirci.
The Brutalist ha vinto il Golden Globe per il miglior film drammatico, «ma dovrebbe diventare il primo vincitore di miglior film a non avere né una nomination per il cast ai SAG né una nomination agli Eddie Awards», si legge su THR. Emilia Pérez, il film con protagonista la narcotrafficante trans (Gascon), ha vinto l’altro Golden Globe principale, ma è sfavorito nei mercati delle scommesse, un fattore importante nel modello utilizzato. A Complete Unknown, il film su Bob Dylan interpretato da Timothee Chalamet, ha ottenuto molte nomination ma non ha mai vinto un premio significativo come miglior film.
Il miglior regista dovrebberisultare quello di Anora, Sean Baker, in leggero vantaggio rispetto a Brady Corbet di The Brutalist. Entrambi hanno ricevuto parecchi premi, ma non tutte le vittorie hanno lo stesso peso: la previsione del Directors Guild per la miglior regia ha un’accuratezza storica migliore di qualsiasi altro predittore. Negli ultimi 50 anni, solo tre vincitori del DGA hanno poi perso l’Oscar pur essendo stati nominati. Come miglior attore tutto indicava Adrien Brody (The Brutalist) ma, all’ultimo minuto, il premio del Sindacato degli Attori (SAG) ha reso questa gara più aperta. Lo ha vinto infatti Timothée Chalamet (A Complete Unknown) quindi il vantaggio di Brody è diminuito. Migliore attrice dovrebbe essere Demi Moore, con il 52% delle probabilità, per The Substance. Come attori non protagonisti, i numeri indicano che non c’è gara: Zoe Saldana (Emilia Perez) è la favoritissima nella sua categoria (89%) così come Kieran Culkin (A Real Pain), con l’87%, lo è della sua. Tra poco sapremo se la matematica ha ragione.
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