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Sanremo 2025, Carlo Conti fa impazzire le femministe: bastano tre parole

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«Delle volte la normalità è la vera rivoluzione: non credo di aver normalizzato niente, ma solo di aver fatto un festival con buone canzoni, il tempo ce lo dirà»: ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti, in onda ieri sera dopo il Tg1 delle 20, Carlo Conti torna a commentare la definizione di “normalizzatore”. Nel 2026 farà il bis alla direzione artistica e alla conduzione?, chiede Vespa. «Sarà un problema di chi ci sarà, ah già sono io», ribadisce il conduttore con una battuta. 

Conti poi conferma di aver avuto un intenso scambio di messaggi con Amadeus: «Siamo in ottimi rapporti, ci siamo sentiti come quando faceva lui il festival, ci siamo fatti l’in bocca al lupo con grande serenità, non c’è competizione tra noi». 

 

Quanto alla classifica, Conti si dice «sorpreso. Era da tanto tempo che trai primi cinque non c’erano tre cantautori, è stato un bel verdetto, un bel festival». Dopo le polemiche per l’esclusione di Giorgia, il prossimo anno il bilanciamento tra le giurie resterà lo stesso? «Penso di sì del resto le polemiche ci sono sempre state». Sul futuro del festival pesa la sentenza del Tar della Liguria: «Credo sia impensabile per tutti un Sanremo non in Rai, poi nella vita mai dire mai...», sottolinea Conti.

 

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