
Sanremo 2025, Elodie sbrocca: "Rispetto per le leggende". Ma... rovinosa figuraccia su Giorgia

Ogni santa volta che viene calata la serranda sul Festival di Sanremo – cascasse il mondo – la colpa per questa o quella presunta ingiustizia ricade sulla sala stampa. Mahmood batte Ultimo al fotofinish? Colpa della sala stampa. Angelina svernicia Geolier a un passo dal trionfo? Sempre loro, i giornalisti. Morgan manda affanzum Bugo e quello fugge dall’Ariston? I pennivendoli c’entrano di sicuro. E vabbè.
Il caso di quest’anno è il seguente: “Che vergogna! Giorgia non è finita neppure nel barrage finale a cinque! E nemmeno Achille Lauro! I giornalisti non capiscono una fava! Maledetti!”. E tu vorresti spiegargli che no, non è davvero così ma, vuoi mettere, a qualcuno bisogna pur dare la colpa e signorotti della sala stampa sono un bersaglio perfetto. Se poi all’incazzatura del pubblico si somma quella degli artisti, il gioco è fatto. Prendete Elodie, bravissima e bellissima, intervenuta ieri pomeriggio a Domenica In nel classico puntatone post-festival. Inzigata dalla gran maestra di cerimonie, Mara Venier, dice così rivolta direttamente alla tribunetta occupata dai media: “Voialtri dite Giorgia di qua e Giorgia di là e poi non la votate!
Non c’è rispetto per le carriere, soprattutto quando sono così importanti. Dove stava il sostegno delle radio? Dove stava il sostegno dei giornalisti?”. E il pubblico cosa vuoi che faccia? Applaude, perché prende tutto per buono.
"Rumori inequivocabili": scoppia la passione dietro le quinte di Sanremo, un clamoroso retroscena
I DATI
Poi però escono le classifiche ufficiali, diffuse nel pomeriggio da Mamma Rai. E le cose cambiano. E pure di tanto. Nella serata del martedì, quella di esordio della 75esima edizione in cui ha votato unicamente la sala stampa, Giorgia ha stravinto davanti a Simone Cristicchi, Brunori Sas, Lucio Corsi, Achille Lauro, Olly, Noemi, Coma_Cose e via via tutti gli altri. Nella serata del mercoledì, quella decisa da radio e televoto, le radio l’hanno piazzata al primo posto, il televoto solamente al quinto.
Nella serata del sabato, quella in cui le tre giurie si bilanciavano (34% televoto, 33% radio, 33% sala stampa) Giorgia con la sua “La cura per me” ha stravinto nella classifica della sala stampa (davanti a Lucio Corsi, Achille Lauro, Brunori Sas, Olly) e anche in quella delle radio (davanti a Lucio Corsi, Achille Lauro, Coma_Cose, Brunori Sas), mentre al televoto si è piazzata tristemente sesta (dietro a Brunori Sas, Olly, Lucio Corsi, Fedez e Achille Lauro).
Morale? Giorgia e Achille Lauro non sono rientrati nella cinquina finale non perché i giornalisti non capiscono una fava (cosa che capita un sacco di volte, per carità), ma perché lo stesso pubblico che “volevamo Giorgia e Achille a giocarsi la vittoria!”, banalmente, ha preferito il redento Fedez, improvvisamente tornato buono come il pane con la Nutella. Così come la rabbia dei singoli artisti, Elodie in testa, forse, si è rivelata più fastidio per un risultato personale non soddisfacente (modesto dodicesimo posto, anche se la canzone è molto bella e arriverà al grande pubblico con il tempo) piuttosto che reale amore perla musica, l’arte e “rispettiamo le carriere delle leggende!”. Eh, suvvia...
COSA CI ASPETTA
Fine, buonanotte ai suonatori. Ci si vede serenamente alla prossima polemica, quella dell’anno venturo, quando la colpa per il riscaldamento globale, il conflitto mediorientale e la fame nel mondo sarà ancora della sala stampa dell’Ariston e non di un regolamento che- quest’anno più degli anni passati – in apparenza appare un piccolo capolavoro di democrazia ma, nei fatti, ci consegna classifiche che fanno incazzare soprattutto lo stesso popolo che le ha prodotte. Abbassiamo la serranda con due meravigliose certezze.
1) Forte di ascolti davvero notevolissimi, a guidare il carrozzone ci sarà ancora Carlo Conti: «È stato un Festival baudiano, l’azienda mi ha chiesto di divertirmi per due anni, ho accettato, poi deciderò cosa fare strada facendo. Fare Sanremo non significa solo condurlo, ma anche e soprattutto organizzarlo. Se nel futuro il mio lavoro dovesse servire ad aiutare qualche nuova leva, vedremo se potrò aiutare».
2) Anche quest’anno, quaggiù nella Terra dei Cachi, siamo stati capaci di trasformare la gara delle canzonette in una faccenda di rara e fondamentale importanza. Che meraviglia.
"Patriarcato": delirio femminista contro Carlo Conti. Linciato per una battuta sulla Lamborghini
Dai blog

Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
