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Sanremo 2025, "Tutta l'Italia, tutta l'Italia": Gabry Ponte, chi c'è dietro la canzone che fa impazzire tutti

Daniele Priori
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L’edizione 75 del Festival di Sanremo ha già il suo vincitore morale. Si tratta di Gabry Ponte, il deejay producer italiano più famoso nel mondo che ieri sera ha suonato integralmente al Teatro Ariston il suo nuovo singolo Tutta l’Italia divenuto, per volere del direttore artistico Carlo Conti, sigla e jingle di Sanremo 2025. Oltre ad avere i crismi della sigla ufficiale, il pezzo è divenuto in pochissimi giorni un vero e proprio tormentone grazie al suo ritmo martellante e al ritornello che oltre ad essere “virale” sui social è divenuto letteralmente contagioso, tanto da essere finito sulle bocche di tutti gli italiani.ù


Poco importa che stiano seguendo o meno la kermesse musicale. Gli strumenti utilizzati sono quelli della tradizione del folk italiano fatto di fisarmoniche, tamburelli e mandolino. La riuscita è quella di un twist moderno che diventa vincente e al passo coi tempi grazie al beat elettronico che mescola al meglio i suoni dell’identità nostrana ai ritmi della modernità dei quali proprio Gabry Ponte è uno dei migliori interpreti. I numeri parlano per lui: 27 anni di carriera. L’esordio con gli Eiffel 65 nelm 1998 e subito un singolo bomba come Blue (daba dee) che vende oltre 8 milioni di copie. Nel 2000 Ponte vince gli European Music Awards che in poco tempo lo fanno diventare famoso come il miglior artista italiano nel mondo. In un quarto di secolo e una carriera che diventerà poi da solista Ponte raggiungerà vette inedite grazie ai suoi oltre 5.5 miliardi di stream globali con oltre 18 milioni di ascoltatori mensili su Spotify valsi negli anni 3 dischi di diamante, 46 dischi di platino e 26 d’oro.

Quanto basta per tornare a Sanremo e riprendersi quello che nel 2003 (il precedente passaggio di Gabry al Festival) non era accaduto. Non fu, infatti, memorabile il piazzamento del brano Quelli che non hanno età. Stavolta, invece, con la complicità di Re Carlo, l’obiettivo (già centrato) dal deejay è a dir poco ambizioso: mandare in pensione non uno ma addirittura due icone della tradizione sanremese: il motto baudiano Perché Sanremo è Sanremo e persino il brano simbolo dell’italianità nel mondo, L’italiano di Toto Cutugno che Ponte in realtà cita. Se, infatti, Toto impazzava col suo “Lasciatemi cantare/con la chitarra in mano” Gabry oggi rilancia: “Lasciateci ballare/ con un bicchiere in mano”. Un ballo che da Sanremo arriverà direttamente a San Siro dove il 28 giugno Gabry Ponte sarà il primo deejay nella Storia a trasformare la Scala del calcio in una grande discoteca. 

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