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Sanremo 2025, delirio femminista sulla Stampa: "Omaggi alle donne e nessuno dice niente?"

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"L'induzione all'amore romantico ha la strada spianata come il premierato". Con queste parole La Stampa apre le porte, o meglio, concede spazio a quella che appare una farneticazione con pochi precedenti. Al centro, ma sembra solo un pretesto, Sanremo. Sì perché i riferimenti al governo sono palesi e non c'è alcun tentativo di renderli più ambigui. Ma gli attacchi all'esecutivo non sono il vero oggetto del vaneggiamento. Si inizia con i Coma Cosa. La loro colpa, che poi a detta di Simonetta Sciandivasci è stato anche la loro bravura: quella di scrivere "una canzone perfetta su come l'amore sia diventato disamore, gadget, sul fatto che più reagiamo e meno sentiamo, sul fatto che il cuore è un'emoticon passepartout, apre tutto ma non porta da nessuna parte". Insomma, il cuore - da sempre simbolo del più nobile dei sentimenti - deve essere abolito. 

Per l'inviata del quotidiano il duo - che tra l'altro dovrebbe rappresentare l'amore per eccellenza visto che nella vita di tutti i giorni sono marito e moglie - "ha scritto una recensione dei testi d'amore di Sanremo, pieni d'amore finto, estremo, sanvalentinesco, romanzato, ideologico come tutte le cose ostentate". Il motivo? "Succede perché gli altri tipi di relazione, in fondo, sono più faticosi: prima di tutto sono mediamente infertili (o fertili solo per ricchi), e poi vanno collaudati, migliorati, indagati e spiegati a un'Italia che si stanca in fretta e che questo governo lo ama più degli altri perché è un governo che ci risparmia la fatica di capire, di migliorare e ci coccola così come siamo, ci accetta". Ma per la sinistra non era un bene accettarsi così come siamo? Va beh, si va avanti. Questa volta tocca a Elodie

"Avevo voglia di sentirmi femmina", ha detto la cantante in conferenza stampa spiegando il brano portato sul palco. Ma tranquilla Elodie, Sciandivasci ne ha anche per te: "E quindi per sentirsi femmina ha indossato, la sera prima, un vestito a sirena di quelli bellissimi che però sembrano sempre disegnati da un misogino intenzionato a immobilizzarti, e ha cantato una canzone incomprensibile, tanto di slancio quanto di ritrazione sentimentale". La colpa di Sanremo a direzione Carlo Conti? "L'induzione all'amore romantico ha la strada spianata come il premierato, la moltiplicazione dei poteri in luogo della divisione, l'abolizione del terzo genere, il ripristino della maternità cool".

 

 

A chiudere l'articolo, un altro farneticante attacco a Sanremo. "Ieri, a un certo punto, è stato annunciato che oggi, in occasione di San Valentino, 'le donne riceveranno un omaggio', e non s'è sentito un fiato di dissenso, anzi". E perché mai dovrebbe sentirsi, viene spontaneo chiedersi, prima che La Stampa ci anticipi: "Ci siamo dette: ma non era l'8 marzo il giorno degli omaggi alle donne? Sì, lo era. Era il giorno in cui ci facevano entrare al cinema gratis, ci fornivano pass per spogliarelli nelle pizzerie del centro, mimose, avance, catcalling, dispense dal servizio, finché noi non abbiamo detto che non era più gradito, e che l'8 marzo c'era da lottare contro la violenza, lo svilimento, la disparità, il dover essere esemplari, il dover essere eccezionali, il dover essere madri per parametro e non per voglia.
E però poi a qualcuno dev'essere venuto in mente che, senza toccare l'8 marzo, alle donne è tornato il tempo di fare omaggi imbecilli, cuoricini, e quale giorno perfetto se non quello della festa dell'amore imbecille, quello cuoricinato, quello a cui solo le donne, secondo questo nuovo corso delle cose, possono ancora credere". E così ecco che tutte le donne vengono chiamate a raccolta per ribellarsi. Sì, ribellarsi ai regali di San Valentino.

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